Non è un libera tutti, altrimenti si ricomincia da capo: i Vescovi italiani richiamano i parroci di tutto il territorio a prestare la massima prudenza, a partire da domani con la celebrazione delle esequie, poiché non tutte le parrocchie sono ancora provviste di termoscanner o termometri digitali per la misurazione della temperatura corporea.
In particolare il segretario generale della Cei, monsignor Stefano Russo, ha ricordato che nell’incontro di ieri a Palazzo Chigi “in cui sono intervenuti i membri del Comitato Tecnico-Scientifico, all’Interno dei temi trattati – che riguardavano essenzialmente le linee guida per tornare a celebrare l’Eucaristia con il popolo – la Segreteria Generale è tornata a rappresentare l’oggettiva complessità per le parrocchie di corrispondere alla richiesta, relativa alle celebrazioni delle esequie, di dotarsi di strumenti (termo-scanner e/o termometri digitali) per la rilevazione della temperatura corporea”.
“Il confronto – ha riferito Russo -ha portato a superare questa problematica, con il Comitato Tecnico-Scientifico che ha accolto la nostra richiesta di rivedere l’indicazione data giovedì scorso. Lo stesso si è raccomandato di sollecitare i parroci, affinché contribuiscano a sensibilizzare i fedeli a porre la massima responsabilità per non esporre se stessi e altri a eventuali contagi. Di qui, l’esplicita richiesta di rimanere a casa a quanti presentano una temperatura corporea oltre i 37,5°C, di non accedere alla chiesa e di non partecipare alle celebrazioni esequiali in presenza di sintomi di influenza o quando vi sia stato contatto con persone positive al Covid-19 nei giorni precedenti”.
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