Giornata nera per i morti sul lavoro: 4 operai vittime di incidenti

sono l'operaio meccanico Vincenzo Langella, un operaio di 44 anni, D.R., un operaio di 65 anni, Renzo Corona e poi il 54enne Nicola Palumbo.

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24 Aprile 2019 - 19.57


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Il 24 aprile è stata un giornata nera per il lavoro italiano con ben 4 morti registrate: sono l’operaio meccanico 51enne Vincenzo Langella di Torre del Greco (Napoli), deceduto nel garage del traghetto Moby Kiss all’attracco nel porto toscano di Livorno, un operaio di 44 anni, D.R., a Savigliano (Cuneo) nell’ex complesso industriale Origlia, un operaio di 65 anni, Renzo Corona, travolto da un furgone in un terreno agricolo a Sestu (Cagliari) e poi il 54enne Nicola Palumbo, colpito alla testa da un montacarichi a Ravello (Salerno). 
Quest’ultimo incidente è molto simile nella dinamica a quello avvenuto la mattina a Livorno dove, secondo una ricostruzione della polizia, nel garage della Moby Kiss si sarebbe mossa parte della struttura di un ponte elevatore che ha colpito alla testa Vincenzo Langella. Nonostante i tentativi di rianimazione, il medico non ha potuto far altro che constatare il decesso dell’uomo. La procura ha aperto un fascicolo e insieme a capitaneria di porto e ispettorato del lavoro della Asl ha avviato accertamenti per chiarire le cause dell’evento.
“Fare luce sull’accaduto”, ha detto il sindaco di Livorno Filippo Nogarin aggiungendo che “le regole per la sicurezza ci sono, vanno applicate con rigore”. I sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti “in attesa della ricostruzione degli eventi da parte delle autorita’” si dicono “pronti a mettere in campo tutte le iniziative possibili per mitigare al massimo i rischi di infortuni e morti sul lavoro”.
La famiglia dell’armatore Onorato – la nave è della flotta Moby – esprime profondo dolore e parla di perdita di uno dei “nostri uomini”, “uno di noi che faceva e farà sempre parte del nostro gruppo storico”.
Il cordoglio va ai familiari di Vincenzo Langella a cui “Vincenzo, Achille e Alessandro Onorato si stringono, assicurando sin da subito incondizionato sostegno”. Il presidente della Toscana Enrico Rossi afferma che “la sola risposta possibile è aumentare la prevenzione, fare ancor di più per garantire condizioni di sicurezza ai lavoratori”.
Il segretario generale della Cgil Maurizio Landini ha detto che “da inizio anno i morti sono stati più di 200 e aumentano gli infortuni e le malattie professionali. Prevale una cultura che vede in salute e sicurezza non un investimento ma un costo”, “si continua a morire come 50 anni fa. E’ inaccettabile”. “Si fa un gran parlare di tecnologie – osserva sempre Landini -, di nuovi modi di lavorare ma spesso modelli organizzativi e logiche sono altre. Bisogna agire: c’e’ bisogno di investire maggiormente in formazione e prevenzione. E c’e’ bisogno di investire sugli organi ispettivi”. “A pochi giorni dalla Giornata mondiale della Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro del 28 aprile e dalla Festa dell’1 Maggio – afferma il presidente Anmil Franco Bettoni – e contare quattro morti e due feriti gravi nella giornata odierna e’ uno schiaffo alla credibilita’ di quanto sulla carta sembra si stia facendo”

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