Povia, nuovo concerto con polemiche. L'Anpi: qui non vogliamo fascisti

Il musicista, che non fa mistero delle sue attenzioni per l'ultradestra, dovrebbe suonare il 28 ottobre a Villa d'Almè in provincia di Bergamo. Ma i partigiani fanno muro: ospite non gradito

Povia
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6 Ottobre 2017 - 15.51


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“Se non vuoi fare quel lavoro, lo fanno loro (gli immigrati, ndr). E mentre fissi il lampadario ti fregano il salario”. E’ una delle strofe di Immigrazia, canzone di Povia, che  in fondo era meglio (molto meglio) quando si occupava dei bambini che fanno oh. Il cantautore, che non fa segreto per le proprie passioni per l’ultradestra, dopo i migranti, i gay ce l’ha con i partigiani che definisce “assassini”. E i partigiani rispondono. Quindi dopo il caso di Trezzano sul Naviglio – dove l’artista avrebbe dovuto cantare il 23 settembre e dove l’amministrazione comunale ha cancellato l’evento a causa delle proteste – il copione si ripete. Questa volta siamo a Villa d’Almè, provincia di Bergamo, dove Povia è atteso per il 28 ottobre. O meglio: dove sarebbe atteso. Perché durissima è già arrivata la replica dell’Anpi provinciale di Bergamo e dei Colli di Bergamo: “Povia – scrivono in un comunicato – è un personaggio che si distingue da tempo per i suoi comportamenti e le sue dichiarazioni razziste e negazioniste – in una parola: fasciste – oltreché per il suo livore nei confronti della nostra associazione. Ci dispiace che tale sgradita presenza, nei luoghi dell’eroica Brigata Partigiana ‘Val Brembo’ comandata da don Antonio Milesi ‘Dami’, possa essere associata a enti e associazioni che si distinguono per la loro attività solidale e accogliente. Ricordiamo che le partigiane e i partigiani, che l’individuo in questione ha osato definire ‘assassini’, hanno dato la loro vita perché anch’egli godesse della libertà e della democrazia; tra loro ci sono anche Angelo Gotti e i dieci martiri di Petosino. All’odio dei più distratti – è l’appello dell’Anpi – rispondiamo con l’invito a leggere la Storia e a frequentare i libri; alla coscienza di tutti chiediamo di non abbassare la guardia di fronte a qualsiasi rigurgito nazifascista”.

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