Gli Stati Uniti hanno inserito per la prima volta il Vaticano nella lista degli Stati ritenuti vulnerabili al riciclaggio di denaro di provenienza oscura. Nel rapporto annuale del Dipartimento di Stato sulla Strategia di controllo internazionale sulla droga, il Vaticano figura al fianco di 67 Stati nella categoria di “giurisdizione preoccupante” rispetto al rischio di riciclaggio, nella quale rientrano ad esempio anche Albania, Egitto, Corea del Sud, Malaysia, Vietnam e Yemen.
Questa categoria è un gradino al di sotto della lista dei 66 Paesi considerati come “giurisdizioni fortemente preoccupanti”, tra cui figurano ad esempio Afghanistan, Brasile, Cina, Russia e Iraq.
Una fonte del Dipartimento di Stato ha sottolineato come il Vaticano abbia approvato per la prima volta nel 2011 una serie di misure per contrastare il riciclaggio e ci vorrà un anno per valutarne l’efficacia.
Il sistema bancario della Santa Sede bè “potenzialmente vulnerabile” al problema, ha aggiunto, dal momento che grandi somme di denaro arrivano in Vaticano da tutte le parti del mondo. Si ricorderà che l’anno scorso fu bloccata una ingente somma che lo Ior aveva tentato di trasferire senza, ad avviso delle autorità di controllo italiane, aver rispettato le norme previste proprio contro il riciclaggio.