Barbarie senza fine e senza tregua: gli estremisti dello Stato Islamico hanno lapidato a morte un ragazzo della provincia orientale di Deir ez-Zor, in Siria, con l’accusa di essere gay.
Jamal Nassir al-Oujan, questo il nome del ragazzo, di soli 15 anni, è stato arrestato dalla polizia islamica nella città di Mayadin nel giorno di domenica. La Corte della Sharia lo ha accusato di sodomia e ha deciso di condannarlo a morte.
Al-Oujan è stato brutalmente lapidato da parte dei militanti dell’Isis in piazza Jaradiq, a Mayadin, nel pomeriggio di lunedì.
Non solo: alcuni civili sono stati costretti a partecipare alla lapidazione della vittima.
La scena brutale ha sconvolto tutti i residenti di Mayadin.
Purtroppo questa è l’ennesima esecuzione di ragazzi accusati di omosessualità. Molto spesso gli sventurati vengono lanciati dai tetti dei palazzi: ci sono decine di esecuzioni riprese dai militanti dell’Isis che si vantano di aver fatto “pulizia” uccidendo i gay.