Raccomandazioni più forti e a tutela degli standard europei alla Commissione Ue per trattare sul TTIP, il controverso Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti. Le ha deciso l’Europarlamento approvando a Strasburgo ad ampia maggioranza una risoluzione che esprime la volontà di non abbassare gli standard europei sull’ambiente, il sociale, il benessere degli animali e la diversità culturale. L’esito di oggi è arrivato dopo molte settimane di ritardi dovute a una spaccatura all’interno del gruppo dei socialisti dell’Eurocamera.
“Chiediamo un processo più trasparente, forti diritti per i lavoratori e la protezione dei nostri dati personali e dei servizi pubblici”, ha detto il relatore per il Parlamento Ue, l’eurodeputato tedesco Bernd Lange. “Insistiamo sul fatto – ha continuato Lange – che il diritto dei legislatori di entrambe le sponde dell’Atlantico a legiferare non sia compromesso da tribunali arbitrali privati o altri enti. Abbiamo dato indicazioni chiare alla Commissione su quale tipo di accordo vogliamo. E se alla fine l’accordo sarà negativo, lo respingeremo. Se sarà un buon accordo, voteremo a favore”.
“Il Parlamento europeo ha dato un forte segnale al Commissario europeo Cecilia Malmstroem e il suo team negoziale per trattare con gli Stati Uniti – ha sottolineato il presidente dei liberal-democratici a Strasburgo, Guy Verhofstadt -. Si tratta di un duro colpo per chi afferma che questo accordo viene negoziato senza consultare i popoli d’Europa”.
“Questa risoluzione – ha detto l’eurodeputata lib-dem Marietje Schaake – riflette i desideri e le preoccupazioni che i cittadini, le PMI e le imprese hanno nei riguardi del Trattato. Ora possiamo vedere nel dettaglio quello che avviene nel TTIP. Per evitare una corsa al ribasso, accogliamo con favore l’impegno della Commissione europea a non abbassare i nostri standard europei”.
In molti speravano in un esito diverso, come le Associazioni cristiane dei lavoratori italiani. “Le Acli si uniscono alle moltissime organizzazioni della società civile in Europa che chiedono di bocciare il Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti”, ha indicato Gianni Bottalico, presidente nazionale delle Acli. “La Commissione europea – ha continuato Bottalico – interrompa i negoziati sul Ttip in quanto non corrispondenti agli interessi europei e in ogni caso a prendere una posizione chiara e non equivoca per escludere l’Isds, il meccanismo di risoluzione delle controversie tra stati e multinazionali, definitivamente dal negoziato, nel malaugurato caso che la trattativa dovesse proseguire”. Bottalico si è espresso anche sui diritti dei lavoratori. “La stipula del Trattato transatlantico farebbe cadere le tutele per i lavoratori, per la salute dei cittadini, per l’ambiente e sancirebbe la fine della sovranità giuridica dell’Ue e degli Stati membri, e con ciò la fine del progetto di integrazione europea, riducendo il Vecchio Continente ad una colonia indifesa contro le scorrerie delle multinazionali e della speculazione finanziaria, proprio nel momento in cui, invece, si avverte la necessità di una Europa più unita ed autonoma”.
“Il TTIP è un accordo che come ogni trattato di libero scambio avrà vincitori e vinti” ha sottolineato Fabio Laurenzi, presidente dell’Ong italiana COSPE che lavora in Europa e nei Paesi del cosiddetto sud del mondo. “I settori che saranno più colpiti saranno la produzione agricola europea, la micro e piccola impresa e i diritti conquistati in molti anni di impegno sociale”.
Il decimo round dei negoziati commerciali Ue-Usa sul TTIP è previsto per il 13-17 luglio a Bruxelles.