Convince Hackney Diamonds, il nuovo album di inediti dei Rolling Stones

Hanno annunciato che, dopo il tour dello scorso anno, sono già pronti a tornare dal vivo per suonare le nuove canzoni

Convince Hackney Diamonds, il nuovo album di inediti dei Rolling Stones
Rolling Stones
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22 Ottobre 2023 - 15.20


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di Giordano Casiraghi 

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C’era attesa per il nuovo disco di inediti dei Rolling Stones, a diciotto anni dal precedente A Bigger Bang. Hackney Diamonds è uscito il 20 ottobre, quando già due singoli avevano fornito alcune coordinate: Angry e Sweet Sounds Of Heaven. Dodici le canzoni totali per un tempo di realizzazione nemmeno tanto lungo. Siamo andati alla Universal di Milano per ascoltare in anteprima tutto il disco e, a un giorno dall’uscita in tutto il mondo, l’attesa era febbrile per tutti i giornalisti convocati. L’album è stato registrato in varie località del mondo, tra cui gli Henson Recording Studios di Los Angeles, i Metropolis Studios di Londra, i Sanctuary Studios di Nassau, Bahamas, gli Electric Lady Studios di New York e gli Hit Factory/Germano Studios, sempre a New York. Possiamo perfino immaginare che in qualche occasione Mick Jagger sia partito dall’Italia, dove ha passato un buon periodo di vacanze, per arrivare in sala di incisione e cantare come solo lui sa fare, anche a 80 anni suonati. Questo è il primo album senza Charlie Watts, che però presenzia in ben due brani: Mess It Up e Live By The Sword. Quest’ultimo pezzo vede al basso Bill Wyman. L’assenza di Watts è la più dolorosa per gli Stones, che lo hanno a più riprese ricordato. Pare, inoltre, che sia stato proprio lui a raccomandare come suo sostituto Steve Jordan che, pur non 

Hackney Diamonds, il disco brano per brano

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Si parte con Angry, subito veloce. La voce di Jagger molto dentro al pezzo, spesso con coralità, mentre il ritmo spinge come da marchio di fabbrica. La chitarra elettrica solista di Keith Richard governa il suono compatto, da band.
Brano presentato con un video che ha realizzato ben 18 milioni di visualizzazioni, diretto da Francois Rousselet e che ha come protagonista l’attrice nominata agli Emmy Sydney Sweeney. Get Close continua ancora con più ritmo. Chitarra elettrica e voce stavolta più in primo piano, e una seconda parte dove irrompono un sax e una tromba rispettivamente di James King e Ron Blake. C’è anche un tappeto incessante di pianoforte con un Elton John in gran forma. Si prende fiato, perchè “dopo due shake arriva un lento”, diceva un noto cantante di balera. Così ecco Depending On You a mo’ di ballata, con ampia sezione d’archi composta da nove violini, due viole e due violoncelli. Ma è solo una pausa perché eccoli tornare scatenati con Bite My Head Off, forse il brano più hard, con la sorpresa Paul McCartney che giganteggia con il suo basso dal suono dirompente e filtrato, come un bordone lungo tutto il brano. Inusuale quanto straordinariamente accattivante. A questo punto si va avanti con tanto ritmo serrato e incessante nella successiva Whole Wide World, stavolta con la formazione tipo, dove primeggiano Mick Jagger alla voce, Keith Richards alla chitarra, Ronnie Wood alla chitarra, Steve Jordan alla batteria, Matt Clifford a piano e tastiere. Si prende fiato conDreamy Skies, tipicamente blues. Chitarre riposate e la voce di Jagger al meglio, ed è lui stesso che suona l’armonica. Mess It Up è forse il brano che non aggiunge nulla di nuovo a un album che mostra gli Stones in grandissima forma sia compositiva (regge alla grande il binomio Richard-Jagger) che nella realizzazione su disco. Anche qui comunque non mancano le sorprese, come quando a metà canzone Jagger cambia registro e rilancia il pezzo sfoderando una freschezza vocale che si avverte in tutto l’album. Eh sì, l’aria della Sicilia gli ha fatto bene ai polmoni.

Intanto, per la successiva Live By The Swordtorna Elton John al piano, ma è il riff di chitarra in partenza che imprime subito carattere e ritmo. Anche qui esce compatto il marchio stilistico degli Stones, che si mantiene vivo al di là di ogni ospite presente e partecipe a una musica di festa. Corposa con Richards in seconda voce Driving Me Too Hard, ma è nella successiva ballata Tell Me Straight che Richard prende il comando anche alla della parte vocale. Ecco arrivareSweet Sounds Of Heaven, lunghissima, oltre i sette minuti, con Jagger dominante e una Lady Gaga che si inserisce per creare una progressione gospel di grande impatto. Senza contare il gran lavoro al piano, Rhodes e moog di Stevie Wonder, con anche il sax e la tromba che aiutano a far salire il brano.
Ciliegina sulla torta, arriva la conclusiva Rolling Stone Blues, dove il titolo dice tutto e mette tutti d’accordo. Chi sa suonare blues così, è perché di strada ne ha macinata tanta, e stavolta bastano loro due, Richards alla chitarra e Jagger a voce e armonica.

La tracklist di Hackney Diamonds, il nuovo album dei Rolling Stones

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  1. Angry
  2. Get Close (feat. Elton John)
  3. Depending On You
  4. Bite My Head Off (feat. Paul McCartney)
  5. Whole Wide World
  6. Dreamy Skies
  7. Mess It Up (feat. Charlie Watts)
  8. Live By the Sword (feat. Charlie Watts, Bill Wyman, Elton John)
  9. Driving Me Too Hard
  10. Tell me Straight
  11. Sweet Sounds of Heaven (feat. Lady Gaga, Stevie Wonder)
  12. Rolling Stone Blues
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