Addio a Anna Campbell, la ragazza inglese morta combattendo a fianco dei curdi
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Addio a Anna Campbell, la ragazza inglese morta combattendo a fianco dei curdi

Originaria di Lewes, nell'East Sussex, è morta il 16 marzo, quando il convoglio con il quale viaggiava ad Afrin è stato colpito da un missile turco

Anna Campbell morta combattendo con l'Ypj
Anna Campbell morta combattendo con l'Ypj
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19 Marzo 2018 - 10.52


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Una martire per la liberà e i diritti civili. Una delle tante combattenti straniere andati a difendere un popolo solo e abbandonato: l’ inglese, Anna Campbell, è stata uccisa ad Afrin, nella Siria nordoccidentale, dove si era recata per combattere a fianco delle Unità di mobilitazione del popolo curdo (Ypg). A darne l’annuncio sono i suoi comandanti curdi, spiegando che Campbell era una volontaria dell’Ypj, le Unità di protezione delle donne curde affiliata all’Ypg.
Originaria di Lewes, nell’East Sussex, Campbell è morta il 16 marzo, quando il convoglio con il quale viaggiava ad Afrin è stato colpito da un missile turco. Anna Campbell non è solo la prima donna inglese a perdere la vita combattendo a fianco delle forze curde in Siria, ma è anche la prima cittadina britannica a morire nel Paese arabo da quando la Turchia ha lanciato l’offensiva militare il 20 gennaio scorso. 
Fonti citate dal Guardian spiegano che la donna, 26 anni, era inizialmente partita per la Turchia per unirsi alle unità curde nella lotta lo Stato Islamico.
Campbell aveva poi chiesto ai suoi comandanti di essere mandata sul fronte di Afrin per combattere le Forze Armate turche dopo che queste hanno lanciato l’operazione militare ‘Ramoscello d’ulivo’. ”Inizialmente avevano rifiutato, ma lei era stata irremovibile e decise anche di tingere i suoi capelli biondi in modo da apparire meno vistosa come occidentale. Alla fine hanno ceduto e l’hanno lasciata andare”, ha spiegato una fonte dell’Ypj al Guardian.

Al Guardian la comandante e portavoce dellYpj Nesrin Abdullah ha affermato che ”il martirio (di Campbell, ndr) rappresenta una grande perdita per noi perché con la sua anima internazionale, il suo spirito rivoluzionario e la sua dimostrazione del potere delle donne, aveva espresso la sua volontà in tutte le sue azioni. A nome dell’Unità di protezione delle donne curde, esprimiamo le nostre più sentite condoglianze alla sua famiglia e promettiamo di proseguire la strada che aveva intrapreso. La rappresenteremo nella totalità delle nostre lotte” e ”continueremo a suo nome a combattere per le comunità e le donne oppresse”. 
 Il padre di Anna, Dirk Campbell, l’ha descritta come una ”meravigliosa e adorata figlia” che “avrebbe fatto di tutto per creare il mondo in cui credeva”. “Anna era molto idealista, molto seria, molto generosa e voleva creare un mondo migliore. Non stava combattendo quando è morta, era impegnata in un’azione difensiva contro l’incursione turca”, ha dichiarato il padre.
Obiettivo dichiarato dell’offensiva ‘Ramoscello d’ulivo’ lanciata dalla Turchia ad Afrin è quello di eliminare la minaccia posta al confine con la Siria dal sedicente Stato Islamico (Is) e dall’Ypg, che Ankara considera una organizzazione terroristica al pari del Pkk. Gli Stati Uniti, l’Unione europea e la Gran Bretagna, invece, non considerano l’Ypg una organizzazione terroristica. Anzi, le Unità di protezione del popolo curdo vengono sostenute dalla Coalizione militare internazionale a guida Usa nella lotta contro l’Is in Siria dal 2014. 

 Dirk Campbell ha dichiarato al Guardian che sua figlia ha dedicato la sua vita a combattere contro ”poteri e privilegi ingiusti”. Impegnata come attivista per i diritti umani e per l’ambiente, si era “messa in gioco per ciò in cui credeva”. L’uomo ha ricordato che lo scorso maggio la figlia gli aveva detto dell’intenzione di recarsi a Rojava, nel nord della Siria, per combattere contro l’Is al fianco dei curdi. ”Non ho cercato di fermarla. Perché sapevo che quando aveva deciso qualcosa era irremovibile. E’ partita per Rojava per contribuire a costruire un mondo di uguaglianza e democrazia dove ognuno aveva il diritto a essere rappresentato”, ha detto il padre.

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