La “Marcia delle Bandiere”, evento annuale organizzato da gruppi nazionalisti israeliani per celebrare la conquista di Gerusalemme Est nel 1967, si è trasformata in una manifestazione di violenza e intolleranza. Durante la marcia, migliaia di partecipanti hanno attraversato i quartieri musulmani della Città Vecchia, intonando slogan razzisti come “Morte agli arabi” e “Che il vostro villaggio bruci”, suscitando paura e tensione tra i residenti palestinesi.
In un episodio particolarmente allarmante, un gruppo di manifestanti, tra cui il parlamentare israeliano Boaz Bismuth, ha preso d’assalto il complesso dell’UNRWA a Gerusalemme Est, chiedendo la chiusura dell’agenzia e la trasformazione dell’area in un insediamento israeliano. L’UNRWA, agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, aveva già subito attacchi in precedenza, incluso un incendio doloso che ha costretto alla chiusura temporanea della sede.
Questi eventi rappresentano una grave escalation nella già tesa situazione di Gerusalemme e sollevano preoccupazioni internazionali riguardo alla sicurezza dei residenti palestinesi e del personale delle Nazioni Unite. Le autorità israeliane sono chiamate a garantire la protezione di tutti i cittadini e a prevenire ulteriori atti di violenza e discriminazione.
La comunità internazionale osserva con crescente preoccupazione l’evolversi della situazione, sottolineando l’importanza di preservare i diritti umani e di promuovere la convivenza pacifica tra le diverse comunità di Gerusalemme.