Il primo ministro israeliano ha ammesso che Israele si sta “avvicinando alla linea rossa”, spiegando che senatori e alleati gli hanno detto di non poter tollerare immagini di fame di massa.
“I nostri più grandi amici nel mondo” – ha detto, senza specificare nazionalità – “ci hanno detto che c’è una cosa che non possiamo accettare. Non possiamo tollerare immagini di fame, di fame di massa. Non possiamo sopportarle. Non saremo in grado di continuare a sostenervi”.
“Perciò, per raggiungere la vittoria, dobbiamo in qualche modo risolvere il problema”, ha aggiunto Netanyahu.
Il riferimento ai “più grandi amici” è con tutta probabilità rivolto agli Stati Uniti, principale fornitore di armi di Israele e alleato chiave che continua a garantirgli copertura diplomatica, nonostante l’isolamento crescente sullo scenario internazionale.
Durante l’ultima tappa del suo tour nel Golfo, lo scorso venerdì, il presidente statunitense Donald Trump ha affermato che a Gaza le persone stanno morendo di fame e che gli Stati Uniti si occuperanno della situazione. Anche diversi alleati europei – tra cui Germania e Regno Unito – hanno espresso preoccupazione crescente per la gravissima crisi umanitaria causata dal blocco degli aiuti.