La Spagna chiede alle sue aziende in Israele di non contribuire al 'genocidio' in Palestina

 Il ministro spagnolo per i Diritti sociali, i Consumatori e l'Agenda 2030, Pablo Bustinduy, del partito Sumar, ha iniziato a inviare lettere alle aziende spagnole in Israele

La Spagna chiede alle sue aziende in Israele di non contribuire al 'genocidio' in Palestina
Sfollati a Rafah
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8 Maggio 2024 - 11.47


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 Il ministro spagnolo per i Diritti sociali, i Consumatori e l’Agenda 2030, Pablo Bustinduy, del partito Sumar, ha iniziato a inviare lettere alle aziende spagnole in Israele per chiedere loro di adottare le misure necessarie per evitare che le loro attività «contribuiscano al genocidio in Palestina».

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Ne dà notizia la radio tv pubblica Rtve. Le aziende sono state invitate a riferire al ministero le valutazioni e gli studi effettuati per contenere i rischi di violazione dei diritti umani che le loro attività e relazioni commerciali nei Territori palestinesi occupati, compresa la Striscia di Gaza, potrebbero comportare. E sono state inoltre invitate a rendere conto delle misure che stanno adottando per prevenire eventuali conseguenze negative delle loro attività commerciali sulla situazione nella Striscia di Gaza e nei Territori Palestinesi Occupati.

Bustinduy ha chiesto alle aziende di riferire sui meccanismi e le disposizioni che hanno messo in atto, in modo che i consumatori siano consapevoli delle azioni che stanno adottando per «evitare di partecipare direttamente o indirettamente alle gravi violazioni dei diritti umani subite dal popolo palestinese».

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