Emma, che perse i suoi figli nella strage di Beslan rende omaggio a Navalny

Emma Tagaeva ha perso marito e figli nell'attacco terroristico di Beslan. Oggi si è rivolta a Vladimir Putin per la morte di Alexei Navalny. Lo ha fatto dando vita ad una silenziosa manifestazione, con un cartello tra le mani.

Emma, che perse i suoi figli nella strage di Beslan rende omaggio a Navalny
Emma Tagaeva
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5 Marzo 2024 - 11.02


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Emma Tagaeva ha perso marito e figli nell’attacco terroristico di Beslan. Oggi si è rivolta a Vladimir Putin per la morte di Alexei Navalny. Lo ha fatto dando vita ad una silenziosa manifestazione, con un cartello tra le mani.

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A Beslan tra il primo e il 3 settembre del 2004, nella scuola Numero 1, nell’Ossezia del Nord, un gruppo di 32 terroristi, fondamentalisti islamici e separatisti ceceni, occupò l’edificio scolastico sequestrando 1.200 persone, in stragrande maggioranza bambini. Due giorni dopo le truppe speciali russe fecero irruzione nella scuola e fu un massacro. Morirono più di 300 persone, fra loro 186 bambini. Settecento i feriti. Una delle pagine più buie della storia recente russa. Per la gestione della crisi e per la sanguinosa conclusione della vicenda l’indice accusatore fu rivolto contro Putin, anche a livello internazionale. Beslan è una ferita mai rimarginata nella memoria dei russi.

La protesta di Emma è raccontata dalla giornalista Elena Kostyuchenko, che ha diffuso una foto della donna.

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“Nell’attacco terroristico di Beslan del 2004 la mia famiglia è stata uccisa: mio marito e i miei due figli di 14 e 16 anni. Da venti anni – si legge nel cartello – gli agenti che hanno dato l’ordine di sparare in una scuola piena di bambini, con carri armati e lanciafiamme, non sono stati puniti. Il risultato di quella operazione? Noi madri abbiamo seppellito i corpi carbonizzati dei nostri figli”.

Dal lutto di Beslan al lutto per la morte di Navalny: “Cosa ha fatto Navalny? Chi ha ucciso? – chiede Emma – Se nessuno ha risposto della morte di centinaia di bambini, allora perché è stata mostrata tanta crudeltà nei confronti di Navalny per accuse meno gravi? Dopotutto – ricorda – è scampato alla pena di morte. Dopotutto, anche il terrorista Nurpasha Kulaev ( ceceno, unico terrorista sopravvissuto, condannato all’ergastolo ) è sfuggito alla pena di morte. Ho queste domande per chiunque diventerà nuovo presidente a marzo”.

Emma chiude così il suo appello: “Rendo omaggio ad Alexei, un inchino alla madre che ha saputo crescere un figlio così! Credo che il suo sogno di una bella Russia si realizzerà. E i bambini non moriranno. E le madri non seppelliranno i loro figli”.

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