Il deposito di carburante dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi a Gaza è rimasto a secco ed entro pochi giorni l’UNRWA non sarà più in grado di rifornire gli ospedali, rimuovere le acque reflue e fornire acqua potabile, ha detto lunedì il suo capo.
Il capo dell’agenzia, il commissario generale Philippe Lazzarini, ha detto lunedì ai donatori che stava lentamente svuotando un deposito di carburante al confine israeliano contenente riserve strategiche.
Una richiesta all’esercito israeliano di rifornirlo è rimasta senza risposta, ha detto. “Quel serbatoio ora è vuoto”, riferisce la Reuters, ha detto Lazzarini.
“Se prevediamo un paio di giorni, entro il 14 novembre ciò avrà un grave impatto sulle ambulanze e sulle principali operazioni ospedaliere. Alcuni di loro hanno un po’ di luce solare, ma è marginale” ha detto.
L’UNRWA afferma che sta dando rifugio a quasi 800.000 persone, ovvero circa la metà del numero totale di palestinesi che sono fuggiti dalle proprie case da quando è iniziata la campagna militare israeliana il 7 ottobre.
Il carburante dell’UNRWA viene utilizzato anche per rimuovere centinaia di tonnellate di rifiuti solidi dai campi sempre più sovraffollati nel sud di Gaza, e Lazzarini ha affermato che questi servizi verranno presto interrotti.
Senza carburante, il 15 novembre si fermeranno anche gli impianti di desalinizzazione utilizzati per fornire acqua potabile ad almeno 290.000 persone, ha aggiunto.
“Quindi la situazione è molto disastrosa ora e sta per peggiorare molto”, ha detto Lazzarini ai donatori.
