La giornalista russa Ovsyannikova ricoverata a Parigi per avvelenamento

La Ovsyannikova, che lavorava presso la televisione statale russa Channel One, ha fatto notizia nel marzo 2022 dopo essere apparsa dietro la conduttrice di un telegiornale serale con un cartello che diceva: “Fermate la guerra, non credete alla propaganda,

La giornalista russa Ovsyannikova ricoverata a Parigi per avvelenamento
Marina Ovsyannikov
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15 Ottobre 2023 - 02.24


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Una giornalista della televisione di stato russa in esilio che ha denunciato in diretta l’attacco di Vladimir Putin all’Ucraina è ricoverata in ospedale per quello che si ipotizza sia un tentativo di avvelenamento.

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Marina Ovsyannikova – fuggita dalla Russia l’anno scorso – è stata ricoverata in ospedale giovedì dopo essersi ammalata improvvisamente viveva nel suo appartamento a Parigi.

Si sospetta che sia stata avvelenata, ha detto la procura di Parigi. La polizia francese ha aperto un’indagine e sta esaminando il suo appartamento.

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La Ovsyannikova, che lavorava presso la televisione statale russa Channel One, ha fatto notizia nel marzo 2022 dopo essere apparsa dietro la conduttrice di un telegiornale serale con un cartello che diceva: “Fermate la guerra, non credete alla propaganda, vi stanno mentendo”.

È illegale definire la guerra una “invasione” in Russia, mentre alle testate giornalistiche controllate dallo stato viene detto di descriverla invece come una “operazione militare speciale”.

Decine di persone sono state incarcerate o multate per aver “screditato” l’esercito del paes, in quello che i gruppi per i diritti sostengono sia una repressione senza precedenti del dissenso sotto il presidente Vladimir Putin.

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Ovsyannikova, 45 anni, è riuscita a fuggire dalla Russia con sua figlia l’anno scorso dopo essere scappata dagli arresti domiciliari.

La scorsa settimana, il tribunale di Mosca ha condannato in contumacia la Ovsyannikova a otto anni e mezzo di prigione. L’ha giudicata colpevole di “diffusione di informazioni consapevolmente false” sulle forze armate russe.

Le è stato inoltre vietato di svolgere qualsiasi attività relativa ai media elettronici – compreso Internet – per quattro anni. Marina Ovsyannikova ha precedentemente descritto le accuse come “assurde”, ha detto di aver fatto “una scelta morale molto difficile ma l’unica corretta” e ha detto che ora è costretta a vivere in esilio.

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