In Brasile il 'processo del secolo' sulle terre alle popolazioni indigene

La Corte Suprema del Brasile riprenderà il giudizio su una sentenza cruciale per le popolazioni indigene del Paese, poiché potrebbe mettere in discussione la delimitazione delle terre a loro riservate, considerate un baluardo contro la deforestazione.

In Brasile il 'processo del secolo' sulle terre alle popolazioni indigene
Brasile, nativi dell'Amazzonia
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7 Giugno 2023 - 16.23


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Mercoledì prossimo la Corte Suprema del Brasile riprenderà il giudizio su una sentenza cruciale per le popolazioni indigene del Paese, poiché potrebbe mettere in discussione la delimitazione delle terre a loro riservate, considerate un baluardo contro la deforestazione.

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In questa “prova del secolo” per gli indigeni, i giudici della più alta corte del Paese dovranno convalidare o respingere il “quadro temporale”, una tesi che riconosce come ancestrali solo le terre occupate dagli indigeni al momento della promulgazione della Costituzione nel 1988.

La questione è tanto più cruciale in quanto la scorsa settimana la Camera dei Deputati ha approvato un progetto di legge che convalida questa interpretazione, una dura battuta d’arresto per il presidente di sinistra Luiz Inacio Lula da Silva, che si è impegnato a fare della difesa dei popoli indigeni una priorità.

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Il testo deve ancora essere presentato al Senato.

Solo due dei dieci giudici che attualmente compongono la Corte Suprema Federale (STF) hanno votato, uno a favore e uno contro, quando la sentenza è stata sospesa nel settembre 2021.

Dall’inizio della settimana, diverse centinaia di indigeni provenienti da tutto il Brasile si sono accampati a Brasilia per chiedere che il “quadro temporale” sia dichiarato incostituzionale.

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Molti scienziati ritengono che le riserve indigene svolgano un ruolo essenziale nella lotta al riscaldamento globale, in quanto baluardi contro la deforestazione, che è aumentata notevolmente sotto il mandato dell’ex presidente di estrema destra Jair Bolsonaro (2019-2022).

  • Su cosa verte la sentenza?

La delimitazione delle riserve garantisce alle popolazioni indigene il diritto inalienabile di occupare le loro terre ancestrali e l’uso esclusivo delle risorse naturali, preservando il loro stile di vita tradizionale.

In particolare, la Corte Suprema deve pronunciarsi sul caso del territorio di Ibirama-Laklano, nello Stato meridionale di Santa Catarina, che ha perso lo status di riserva indigena nel 2009 in seguito a una sentenza di un tribunale inferiore. L’argomentazione addotta dai giudici all’epoca era che la terra non era occupata dagli indigeni nel 1988.

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Il testo della Costituzione promulgata in quell’anno garantisce loro “i diritti originari sulle terre che occupano tradizionalmente, che devono essere delimitate e protette dallo Stato”.

Il motivo per cui questa sentenza – che potrebbe richiedere settimane – sul “quadro temporale” è così attesa è che si applicherà non solo alle terre di Ibirama-Laklano, ma anche automaticamente a decine, se non centinaia, di altre riserve che sono state oggetto di controversie per anni.

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