La presidente della Moldavia promette di arrestare Putin se lo Zar entrerà nel suo paese

La presidente della Moldova, Maia Sandu, ha affermato che il suo Paese rispetterà la decisione del Tribunale penale internazionale (Tpi) e arresterà il presidente russo, Vladimir Putin, in caso di ingresso nel territorio moldavo.

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23 Maggio 2023 - 16.40


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Chisinau vuole l’Europa e vuole liberarsi del nodo scorsoio russo, anche se nel paese un sentimento filo-Mosca c’è-

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La presidente della Moldova, Maia Sandu, ha affermato che il suo Paese rispetterà la decisione del Tribunale penale internazionale (Tpi) e arresterà il presidente russo, Vladimir Putin, in caso di ingresso nel territorio moldavo. «La Moldova è firmataria dell’accordo del Tribunale penale e rispetterà la sua decisione», ha spiegato Sandu in un’intervista rilasciata al portale di notizie Euronews.

A metà marzo, il Tpi ha emesso mandati d’arresto contro il presidente Putin e il commissario per i diritti dell’infanzia in Russia, Maria Lvova-Belova, per crimini di guerra legati alla deportazione e al trasferimento illegale di minori ucraini dai territori temporaneamente occupati.

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Sandu ha sottolineato che la Moldova non rischia attualmente di essere invasa dalla Russia «grazie all’Ucraina», che tiene le forze russe lontane dai suoi confini. Tuttavia, la presidente ha avvertito che la Moldova sta affrontando i «tentativi destabilizzanti» da parte di Mosca, aggiungendo che «fortunatamente le nostre istituzioni sono riuscite a proteggere il Paese, siamo sempre più resilienti».

 «Per molti anni abbiamo visto la Russia tentare di ricattare il nostro Paese usando l’energia», ha accusato la presidente, evidenziando comunque che, per la prima volta da quando il territorio è diventato indipendente, ad eccezione della regione separatista della Transnistria, la Moldova non dipende dal gas russo. «Questo sta accadendo per la prima volta. Significa che stiamo diversificando le nostre fonti, che non dipendiamo dalla Russia, come è accaduto per tre decenni. Stiamo lavorando per diventare più resilienti, ma ovviamente abbiamo bisogno di supporto. La propaganda russa è un grosso problema e ha influenzato il nostro processo democratico», ha denunciato Sandu.

La presidente ha poi spiegato che la metà delle esportazioni e dei lavoratori provenienti dalla Transnistria sono diretti verso l’Unione Europea, il che segnala una «differenza significativa» rispetto a dieci anni fa, «quando le esportazioni e i lavoratori andavano prevalentemente in Russia». «Siamo impegnati a risolvere pacificamente il problema della Transnistria. Più siamo vicini all’Ue, più i cittadini moldavi saranno interessati alla riunificazione», ha concluso Sandu.

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