La Russia si ritira in via definitiva dal trattato sulle forze armate convenzionali in Europa

La Duma di Stato, la camera bassa del parlamento russo, ha approvato un disegno di legge per il ritiro e la denuncia del Trattato sulle forze armate convenzionali in Europa (Cfe).

La Russia si ritira in via definitiva dal trattato sulle forze armate convenzionali in Europa
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16 Maggio 2023 - 12.48


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La Duma di Stato, la camera bassa del parlamento russo, ha approvato un disegno di legge per la denuncia del Trattato sulle forze armate convenzionali in Europa (Cfe).

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“Il ritiro definitivo della Russia dal Trattato Cfe e la sua denuncia corrispondono pienamente all’interesse nazionale di garantire la sicurezza della Russia”, ha dichiarato Leonid Slutsky, presidente della commissione per gli affari internazionali della Duma di Stato e leader del Partito Liberal Democratico della Russia.

Il presidente russo Vladimir Putin aveva presentato il documento alla Duma la scorsa settimana che, ovviamente, è stato subito recepito.

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La spiegazione dei russi è stata che il Trattato Cfe è stato firmato nel 1990 e adattato nel 1997. Tuttavia – dicono – i paesi della Nato non hanno ratificato la versione adattata del documento e hanno continuato ad aderire alle disposizioni del 1990, basate sul bilanciamento delle armi convenzionali tra la Nato e il Patto di Varsavia. Di conseguenza, la Russia ha dichiarato una moratoria sull’attuazione dei termini del trattato nel 2007.

L’11 marzo 2015, la Russia ha sospeso la sua partecipazione alle riunioni del Gruppo consultivo congiunto sul Trattato Cfe, completando il processo di sospensione della sua adesione al Cfe pur rimanendo una parte puramente de jure del trattato. Da allora, la Bielorussia ha rappresentato gli interessi della Russia nel Gruppo consultivo congiunto.

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