La Russia potrebbe “denunciare” formalmente il trattato sulle forze armate convenzionali in Europa da cui si è ritirata nel 2015. Un decreto in tal senso è stato già firmato dal presidente Vladimir Putin.
Il decreto nomina formalmente il vice ministro degli Esteri Sergei Ryabkov a rappresentare Putin durante i procedimenti parlamentari sulla denuncia del trattato, che mirava a regolare il numero di forze dispiegate dai Paesi del Patto di Varsavia e della Nato.
Nel 2015 la Russia aveva annunciato di voler interrompere completamente la sua partecipazione al trattato, avendo già sospeso la cooperazione nel 2007.
La Russia sostiene che il trattato, che aveva lo scopo di bilanciare le forze convenzionali verso la fine della guerra fredda, è stato de facto violato perché ex repubbliche sovietiche come Estonia, Lettonia, Lituania e nazioni del Patto di Varsavia come la Bulgaria sono diventate membri della Nato all’inizio degli anni 2000.
