La Russia parla della strage di Odessa che, nel racconto della cosiddetta operazione militare speciale, è uno dei motivi per i quali il Cremlino (dicono) si è trovato ‘costretto’ a invadere l’Ucraina, ossia per proteggere gli abitanti russofoni dal nazionalismo ucraino.
“Mosca intende proseguire gli sforzi per identificare e punire tutti i responsabili della tragedia di Odessa del 2014”, ha dichiarato martedì il Ministero degli Esteri russo sul suo canale Telegram.
“Il 2 maggio ricorre il 9° anniversario dei tragici eventi di Odessa, culminati negli agghiaccianti omicidi alla Casa dei Sindacati. Quel giorno [nove anni fa], nazionalisti ucraini radicali appiccarono deliberatamente il fuoco all’edificio dove si nascondevano gli oppositori del nuovo governo. Di conseguenza, 48 persone furono bruciate vive, avvelenate dal monossido di carbonio o morirono cadendo dai piani superiori”, ha dichiarato l’agenzia diplomatica russa.
Il ministero ha espresso la sua indignazione per la mancanza di indagini sull’incidente. “Non dimenticheremo mai la tragedia di Odessa. E cercheremo di identificare e punire tutti coloro che sono coinvolti in queste atrocità”, ha sottolineato il ministero russo.
Il Ministero degli Esteri russo ha tracciato un parallelo tra questi tragici eventi e il massacro perpetrato dai guerriglieri di Bandera nella città bielorussa di Khatyn 80 anni fa. “Quello che è successo al palazzo dei sindacati di Odessa poteva essere visto quasi in diretta: il macabro filmato dei corpi bruciati è diventato virale in tutto il mondo”, ha concluso il ministero.
C’è da dire che la strage di Odessa rappresentò uno dei momenti più tragici tra lo scontro tra europeisti e filo-russi, culminato con la fuga in Russia del presidente filo-Putin. In precedenza c’era stata la strage di Kiev, quando il governo filorusso aveva fatto fare fuoco contro la folla europeista di piazza Maidan.
