Biden dice no all'invio di caccia F16 all'Ucraina: come cambia la strategia Occidentale
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Biden dice no all'invio di caccia F16 all'Ucraina: come cambia la strategia Occidentale

Gli Stati Uniti non invieranno i caccia F16 all'Ucraina. Lo ha detto Joe Biden ai giornalisti al seguito. 

Biden dice no all'invio di caccia F16 all'Ucraina: come cambia la strategia Occidentale
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31 Gennaio 2023 - 09.35


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Joe Biden ha annunciato che gli Stati Uniti non forniranno i caccia F-16 che l’Ucraina ha richiesto per contrastare l’aggressione militare della Russia, rispondendo in maniera negativa a una domanda in proposito fatta da un giornalista americano.

Il no di Biden arriva all’indomani della presa di posizione del cancelliere tedesco Olaf Scholz, che ha escluso l’invio di aerei da combattimento a Kiev. Atteggiamento diverso, invece, quello di Emmanuel Macron che ha sostenuto come nulla sia “escluso” quando si tratta di fornire sostegno all’Ucraina. Le autorità ucraine hanno affermato di avere bisogno dei jet per prendere il controllo dello spazio aereo, contro l’aggressione della Russia.

Gli F-16 Fighting Falcons sono ampiamente considerati uno dei jet da combattimento più affidabili al mondo e sono utilizzati anche da altri paesi, come il Belgio e il Pakistan. Sarebbero un aggiornamento significativo rispetto ai jet da combattimento dell’era sovietica attualmente utilizzati dall’Ucraina, realizzati prima che il paese dichiarasse l’indipendenza dall’Urss più di 30 anni fa.

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Biden ha più volte respinto le richieste dell’Ucraina per i jet. La scorsa settimana gli Stati Uniti hanno annunciato che avrebbero fornito a Kiev 31 carri armati Abrams, mentre Regno Unito e Germania hanno promesso un sostegno simile. In particolare, la decisione di Washington ha di fatto sbloccato lo stallo a Berlino, che ha annunciato l’invio di carri armati Leopard 2. 

Il vice ministro degli Esteri ucraino, Andrii Melnyk, ha accolto con favore l’annuncio, ma ha chiesto agli alleati la creazione di una “coalizione di jet da combattimento” che fornisca all’Ucraina anche Eurofighter, Tornado, Rafale francesi e Gripen svedesi.

Una richiesta accolta con molta freddezza da Scholz. In un’intervista pubblicata domenica, il cancelliere tedesco ha affermato che “sembra frivolo” discutere l’invio di altri aiuti militari all’Ucraina quando Berlino si è appena impegnata a inviare i Leopard 2. Scholz ha anche ribadito al quotidiano tedesco Tagesspiegel che l’alleanza militare della Nato non è in guerra con la Russia e “non avrebbe permesso una simile escalation”.

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