Brasile, continua la 'purga' dei militari legati a Bolsonaro che hanno favorito l'assalto al Parlamento

Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva ha licenziato altri 13 soldati che lavoravano nel Gabinetto di sicurezza. Altri 40 erano stati esonerati prima

Brasile, continua la 'purga' dei militari legati a Bolsonaro che hanno favorito l'assalto al Parlamento
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18 Gennaio 2023 - 17.27


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Una ‘purga’ dell’anima nera dei fan di Bolsonaro che inquinano la democrazia brasiliana con le loro coperture agli eversori.

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Continuano a rotolare teste, tra le forze armate brasiliane, dopo l’arrivo al potere di Luiz Inacio Lula da Silva: il neo presidente della Repubblica ha licenziato altri 13 soldati che lavoravano nel Gabinetto di sicurezza istituzionale (Gsi), sotto la cui giurisdizione si trova il Palacio do Planalto, la sede del governo. La Gazzetta ufficiale dell’Unione ha pubblicato oggi i nomi dei 13 militari esonerati.

Alcuni erano impiegati al Planalto (invaso l’8 gennaio da sostenitori radicali dell’ex presidente, Jair Bolsonaro), mentre altri lavoravano presso un dipartimento del Gsi a Rio de Janeiro, dove Bolsonaro ha la sua residenza privata.

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Già ieri la Gazzetta ufficiale aveva pubblicato l’esonero di altri 40 militari dal Palacio da Alvorada, la residenza ufficiale del presidente della Repubblica a Brasilia. In questo contesto di diffidenza tra il nuovo esecutivo e le forze armate, il ministro della Casa civile, Rui Costa, ha annunciato che Lula dovrebbe incontrare in settimana i comandanti di Esercito, Marina e Aeronautica.

Ieri, intanto, il ministro della Difesa José Mucio Monteiro, ha pranzato con i vertici militari per cercare di ricucire i rapporti.

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