L’abitazione della famiglia di Majidreza Rahnavard, il giovane manifestante impiccato ieri a Mashhad – con l’accusa di aver ucciso due agenti durante le recenti proteste anti-governative in Iran – è stata vandalizzata, mentre la cerimonia in suo ricordo è stata ostacolata dalle forze di sicurezza. Come riporta l’edizione in farsi della Bbc, all’ingresso dell’abitazione a Mashhad sono apparse scritte in rosso come «questa è la casa di un assassino».
Le finestre sono state rotte e i muri imbrattati di vernice. Secondo l’account Twitter 1500Tsvir, che monitora le proteste nel Paese, ieri notte la casa della nonna di Majidreza è stata attaccata e suo zio e suo fratello sono stati fermati per alcune ore. Gli autori dell’aggressione, che non vengono specificati, hanno portato via striscioni e fiori preparati per la commemorazione del ragazzo, 23 anni, impiccato pubblicamente nella sua città dopo un processo farsa e solo 23 giorni dopo l’arresto. Sempre 1500Tasvir ha riferito che oggi, un gruppo di persone intenzionate a partecipare alla cerimonia organizzata a casa di un parente di Majidreza, è stato fermato. Intanto, Bbc farsi ha pubblicato un video di persone sulla tomba del ragazzo a Mashhad che piangono e urlano «Khamenei assassino», riferendosi alla Guida Suprema iraniana.
