Telefonata tra Wang e Blinken: "Finchè c'è speranza lavoriamo per la pace"

Un colloquio telefonico è avvenuto domenica tra il segretario di Stato americano, Antony Blinken, e l'omologo cinese, Wang Yi

Telefonata tra Wang e Blinken: "Finchè c'è speranza lavoriamo per la pace"
Wang e Blinken
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31 Ottobre 2022 - 10.21


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Continua il tentativo di ripristino del canale diplomatico tra Cina e Usa. Un colloquio telefonico è avvenuto domenica tra il segretario di Stato americano, Antony Blinken, e l’omologo cinese, Wang Yi: lo riferisce una nota del portavoce del Dipartimento di Stato, Ned Price.

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Blinken ha rilevato “la necessità di mantenere aperte le linee di comunicazione e di gestire responsabilmente” le relazioni Usa-Cina. “Il segretario ha sollevato la questione della guerra della Russia contro l’Ucraina e le minacce che pone alla sicurezza globale e alla stabilità economica”. Affrontato anche il deterioramento della situazione umanitaria e della sicurezza a Haiti.  Sulla crisi in Ucraina “tutte le parti dovrebbero esercitare moderazione, prendere una decisione con cautela e intensificare gli sforzi diplomatici per evitare che la situazione si aggravi ulteriormente o addirittura sfugga al controllo”, ha detto Wang a Blinken. “Finché c’è un barlume di speranza, la porta ai negoziati non può essere chiusa; finché c’è una possibilità dell’uno per cento, devono essere compiuti sforzi al cento per cento per la pace”.

“Nella mia telefonata con il ministro degli Esteri Wang Yi, abbiamo parlato dei nostri sforzi per gestire responsabilmente la competizione tra i nostri due Paesi, la guerra della Russia contro l’Ucraina e il sostegno ad Haiti”, ha scritto Blinken su Twitter. La telefonata ha fatto seguito all’incontro di Wang della scorsa settimana con l’ambasciatore americano a Pechino, Nicholas Burns, quando il ministro degli esteri cinese ha affermato che entrambe le nazioni non sarebbero state in grado di “cambiarsi a vicenda”. Le tensioni Usa-Cina sono aumentate, tra la mancata condanna di Pechino dell’invasione russa dell’Ucraina e le massicce esercitazioni militari dell’Esercito popolare di liberazione in risposta alla visita a Taipei del 2-3 agosto scorsi della speaker della Camera americana Nancy Pelosi.

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Un nuovo documento sulla strategia di sicurezza nazionale degli Stati Uniti ha etichettato la Cina come la “sfida geopolitica più consequenziale” per gli Usa. In una lettera della scorsa settimana al gala annuale del Comitato nazionale per le relazioni Usa-Cina a New York, Xi ha affermato di volere un ritorno a un solido sviluppo delle relazioni. Gli Stati Uniti dovrebbero “smettere di frenare lo sviluppo della Cina attraverso esportazioni e investimenti” e di “indossare occhiali colorati per fare ipotesi soggettive, per non parlare di lasciare che il pregiudizio ideologico offuschi la vista”, ha aggiunto il ministero degli Esteri Wang Yi rivolgendosi alla controparte Usa. “Riportare le relazioni bilaterali su uno sviluppo stabile non è solo nell’interesse comune di Cina e Usa, ma anche nell’aspettativa generale della comunità internazionale”, ha aggiunto Wang in una nota della diplomazia cinese. Gli Usa “dovrebbero interrompere gli sforzi per contenere e reprimere la Cina e non creare nuovi ostacoli alle relazioni bilaterali”, correggendo “le nuove norme sul controllo delle esportazioni verso la Cina, limitando gli investimenti in Cina, violando gravemente le regole del libero scambio e danneggiando i diritti e gli interessi legittimi della Cina”.

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