La guerra nel Donbass continua e chissà per quanto tempo ancora: il governatore della regione dell’Ucraina orientale Lugansk, Serguii Gaidai, afferma che «Bisogna prepararci al peggio».
Nominato dal presidente Volodymyr Zelensky, il 46enne indossa un giubbotto antiproiettile, imbottito di munizioni e attrezzature di primo soccorso, in auto ha un fucile semiautomatico, Così racconta la situazione nell’area: «A Severodonetsk le forze russe e ucraine si scontrano per le strade, mentre a Lyssychansk il fuoco dell’artiglieria russa è permanente». A Lysytchansk ci sono segni di preparativi per i combattimenti di strada: i soldati stanno scavando buche e montando filo spinato, e la polizia sta piazzando veicoli bruciati attraverso le strade per rallentare il traffico.
La vita è molto dura per il 10% dei residenti di Lyssytchansk rimasti in città nelle cantine, senza rete telefonica, acqua corrente o elettricità. «Cerchiamo di convincerli ad andarsene», ma «alcuni rifiutano categoricamente». E solo una «piccola percentuale» spera che Mosca trasformi la regione in un «mondo russo».
Il governatore Gaidai comunica quotidianamente sullo stato del conflitto, in particolare sui social network come Telegram o Facebook. «Dobbiamo parlare, per contrastare la propaganda russa, ma anche perché la gente della regione capisca che non li abbiamo abbandonati, che io sono lì con loro», sottolinea.