Ucraina, Putin concede corridoi umanitari verso la Russia e la Bielorussia. Macron: "Questa è ipocrisia"

L'offerta della Russia sui corridoi umanitari è considerata 'immorale' dall'Ucraina. Il leader francese Macron: "Non conosco molti ucraini che vogliano rifugiarsi in Russia"

Ucraina, Putin concede corridoi umanitari verso la Russia e la Bielorussia. Macron: "Questa è ipocrisia"
Macron e Putin
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7 Marzo 2022 - 14.57


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Macron, che in questi giorni ha avuto diversi colloqui con Vladimir Putin, attacca il leader russo. “Questa è ipocrisia. Questo è cinismo che è insopportabile”. Queste le dure parole rivolte da Macron ha a Putin per l’offerta su corridoi umanitari. Questi, infatti, consentono lo spostamento dei cittadini verso il territorio russo. “Non conosco molti ucraini che vogliano rifugiarsi in Russia. Questa è ipocrisia”, ha detto Macron in un’intervista all’emittente francese LCI, dopo che la task force russa ha riferito che il nuovo impegno per i corridoi umanitari è stato annunciato su sua richiesta, a seguito della conversazione telefonica del presidente con Putin domenica.

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L’ufficio di Macron ha affermato che è stata chiesta a Mosca una più ampia fine delle operazioni militari in Ucraina e la protezione dei civili. Mosca, invece, accusa i nazionalisti ucraini di ostacolarli: “Abbiamo monitorato da vicino usando mezzi di controllo degli obiettivi, compresi droni, e non sono state registrate operazioni per preparare convogli umanitari, nessuno si è presentato ai corridoi umanitari aperti”, ha detto il colonnello generale Mikhail Mizintsev, capo del Centro di controllo della Difesa nazionale russa. “Abbiamo verificato che i nazionalisti non stanno permettano ai civili e ai cittadini stranieri di uscire dalle aree popolate sotto la minaccia di violenze fisiche”, ha detto Mizintsev.

La Russia ha iniziato ad “ammassare” truppe e mezzi militari alle porte di Kiev in preparazione dell’atteso assalto alla capitale ucraina mentre durante la notte si sono intensificati i bombardamenti su quasi tutto il Paese: si prospetta così un’altra giornata di fuoco nella guerra ucraina, che dovrebbe vedere un terzo round di negoziati con Mosca, anche se alla vigilia le speranze di successo erano minime. Intanto, il ministro degli Esteri turco Meylut Cavusoglu ha annunciato che giovedì 10 marzo si terrà il primo incontro tra i suoi omologhi russo e ucraino, Sergeij Lavrov e Dmytro Kuleba. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan aveva tentato di organizzare un incontro tra gli omologhi Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky in Turchia prima dell’inizio dell’invasione russa senza però riuscirci. “L’incontro – ha specificato il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu – si svolgerà in formato trilaterale, anch’io parteciperò”.

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Nel sobborgo di Irpin, alla periferia occidentale della capitale, le truppe russe stanno avanzando con carri armati e unità di fanteria motorizzata, oltre a tentare di raggiungere la periferia orientale attraverso i distretti di Brovarsky e Boryspil, affermano i militari. Un assalto a cui potrebbero partecipare anche combattenti reclutati in Siria, scrive il Wall Street Journal citando quattro funzionari americani, in virtù della loro esperienza nella guerriglia urbana. Da parte sua, il consigliere della presidenza ucraina Oleksiy Arestovich, intervistato dall’emittente locale Belsat TV, ha definito “catastrofica” la situazione nei sobborghi di Bucha, Hostomel e Irpin della capitale, sottolineando che il Governo sta facendo tutto il possibile per riprendere le evacuazioni. La città di Irpin, considerata tra i punti strategici per l’avanzata delle truppe russe verso Kiev, è senza elettricità, acqua e riscaldamento da più di tre giornim ha reso noto lo Stato maggiore delle Forze armate ucraine, aggiungendo che i russi “hanno proibito agli abitanti di lasciare le proprie case”.

In un discorso alla nazione, intanto, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky promette di “punire tutti coloro che hanno commesso atrocità in questa guerra sulla nostra terra” e di “non perdonare” e di “non dimenticare”: e avverte: “Troveremo ogni bastardo che ha sparato alle nostre città, alla nostra gente, che ha bombardato la nostra terra, che ha lanciato razzi. Non ci sarà posto tranquillo su questa terra per voi. Eccetto la tomba”.

Il ministero della Difesa russo ha dichiarato il cessate il fuoco per l’avvio di sei corridoi umanitari in Ucraina. “Un cessate il fuoco è stato dichiarato dalle 10 di stamane, ora di Mosca, e sono stati aperti sei corridoi umanitari, di cui uno da Kiev a Gomel (Bielorussia), due da Mariupol a Zaporizhzhya (sud-est Ucraina) e Rostov sul Don (Russia meridionale), uno da Kharkiv a Belgorod (Russia occidentale) e due da Sumy a Belgorod e Poltava (Ucraina centrale)”, ha detto il portavoce del ministero della Difesa Igor Konashenkov. Le forze armate russe spiegano che la decisione arriva dopo una richiesta in questo senso del presidente francese Emmanuel Macron al leader russo Vladimir Putin. “Allo stesso tempo, durante l’apertura dei corridoi umanitari”, si legge nella nota del ministero della Difesa di Mosca, “le Forze armate della Federazione russa effettueranno un monitoraggio obiettivo continuo dell’evacuazione, anche con l’uso di droni. Pertanto, avvertiamo che tutti i tentativi da parte ucraina d’ingannare ancora una volta la Russia e l’intero mondo civile interrompendo l’operazione umanitaria, presumibilmente per colpa delle Federazioni russe questa volta sono inutili e inutili”.

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L’Ucraina ha affermato che la proposta della Russia sui corridoi umanitari che portano i rifugiati in Bielorussia o in Russia è “completamente immorale”. Lo ha affermato un portavoce del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, secondo quanto riporta la Bbc. “Questa è una storia completamente immorale. La sofferenza delle persone viene utilizzata per creare l’immagine televisiva desiderata”.

Nuovo round di negoziati. La delegazione russa è partita alla volta della Bielorussia per il terzo round dei colloqui con la controparte ucraina. Lo riporta Interfax. L’incontro è previsto per le 15 in Italia nella foresta di Belovezhskaya Pushcha, nella regione di Brest in Bielorussia dove si sono svolti anche i primi due negoziati. “L’orario potrebbe essere modificato in relazione a possibili problemi logistici della controparte ucraina”, ha affermato un analista bielorusso vicino al dossier.

La “blacklist” di Putin. Mosca ha reso nota una lista di “Paesi ostili”, ovvero tutti quei Paesi che hanno approvato o sostenuto le sanzioni contro la Russia. Fra questi tutti e 27 i Paesi dell’Ue, quindi anche l’Italia, oltre a Stati Uniti e Regno Unito. Oltre al valore ‘politico’ di questo elenco c’è anche una aspetto economico di grande impatto: infatti nel documento del governo si sottolinea che le controparti russe – pubbliche o private – “che hanno obbligazioni in valuta estera nei confronti di creditori stranieri dall’elenco dei paesi ostili potranno pagarli in rubli”. In pratica i bond emessi dallo stato russo o da una qualsiasi istituzione pubblica o privata potrebbero perdere di valore, dal momento che nessuna controparte internazionale accetterebbe di essere saldata in una valuta il cui valore sta precipitando in maniera verticale.

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