La paura della variante Omicron svuota la Terra Santa: l'appello del patriarca di Gerusalemme

Pierbattista Pizzaballa, che non vede possibili aperture per le feste imminenti e l'economia del Natale è compromessa in terre che soffrono per la pandemia

monsignor Pierbattista Pizzaballa
monsignor Pierbattista Pizzaballa
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11 Dicembre 2021 - 21.36


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La normalità è lontana e in terre già provate dalla povertà si dovranno affrontare altri danni economici.

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Pellegrinaggi in Terra Santa messi a dura prova dalla variante Omicron. E anche per questo Natale la situazione appare compromessa, perché “non ci sono i tempi per riaprire e le prospettive delle scorse settimane “sono saltate”.

Lo dice con amarezza ad AsiaNews il patriarca latino di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa, che non vede possibili aperture per le feste imminenti.

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Tuttavia lancia un appello perché, come dice, “è importante pensare a una ripartenza dopo le feste, mettendosi oggi l’animo in pace per trovare “un nuovo modo con le autorità politiche di dar vita a forme di convivenza con la pandemia e riaprire al turismo religioso nel
2022″.

Lo scorso anno, ricorda ancora AsiaNews, “nel pieno della pandemia e agli albori della campagna vaccinale, la cerimonia di accensione dell’albero di Natale a Betlemme e nelle altre città, come Nazareth, si era svolta in gran parte senza fedeli. La partecipazione è stata in gran parte virtuale, attraverso dirette sui social o nei canali televisivi, quando in epoca pre-pandemica attiravano migliaia di persone, locali e stranieri. Dopo una fase di speranza, Israele ha bloccato di nuovo gli ingressi per prevenire il contagio”.

In piazza con i no vax e no green pass “per capire e ascoltare”. Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Ircss Istituto Ortopedico Galeazzi e virologo del dipartimento di Scienze biomediche per la Salute dell’Università degli Studi di Milano, è all’Arco della Pace a Milano dove è in corso un presidio di manifestanti contro i vaccini e le restrizioni anti-Covid. Ospite di una trasmissione televisiva Pregliasco ha spiegato di aver “voluto conoscere dal vivo e sentire quelle che possono essere le negatività e i motivi che ho visto spesso legati ai dubbi sulla comunicazione”.  Il virologo si è detto dispiaciuto per le critiche ricevute. “Mi spiace, ma credo che ci sia la libertà di esserci, di capire, di ascoltare e di confrontarsi”.

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