Gli 007 Usa: la Russia pianifica un'invasione dell'Ucraina con 175mila soldati

Lo scrive oggi il Washington Post, citando fonti governative e dell'intelligence e mostrando immagini satellitari

Gli 007 Usa: la Russia pianifica un'invasione dell'Ucraina con 175mila soldati
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4 Dicembre 2021 - 10.21


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Il Washington Post scrive oggi, citando dirigenti del governo Usa e fonti dell’Intelligence, che la Russia starebbe progettando un’offensiva militare in Ucraina su più fronti all’inizio del prossimo anno utilizzando 100 gruppi tattici di battaglione con un numero stimato sino a 175mila soldati, insieme a blindati, artiglieria e altro equipaggiamento.

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Da questi documenti emergerebbe l’ammassamento di forze russe in quattro posti luoghi posti lungo il confine ucraino e la presenza, già ora, di 50 gruppi tattici di battaglione. “I piani russi prevedono una offensiva militare contro l’Ucraina all’inizio del 2022 con una scala di forze doppia di quella che abbiamo visto la scorsa primavera durante le esercitazioni rapide russe vicine ai confini ucraini”, ha confidato un dirigente dell’amministrazione Biden sotto anonimato.

“I piani coinvolgono il movimento esteso di 100 gruppi tattici di battaglione con un numero stimato sino a 175mila soldati, insieme a blindati, artiglieria ed altro equipaggiamento”, ha aggiunto. Gli Usa tuttavia valutano che attualmente Mosca abbia 70mila soldati vicino al confine con l’Ucraina, contro i circa 94mila indicati da Kiev. Il monito degli 007  americani arriva alla vigilia dell’imminente summit virtuale tra Joe Biden e Vladimir Putin.

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La situazione è seria: gli Usa potrebbero imporre sanzioni economiche e usare altri strumenti contro la Russia se invade l’Ucraina, ha annunciato la portavoce della Casa Bianca Jen Psaki, parlando di misure da prendere in consultazioni con gli alleati e con il Congresso Usa. Joe Biden mette quindi in guardia Putin contro la possibile l’invasione dell’Ucraina e minaccia sanzioni senza precedenti, alla vigilia del loro nuovo faccia a faccia la prossima settimana, questa volta in video collegamento dopo il summit in persona di giugno a Ginevra.

Da parte sua, la Russia richiede garanzie legali” contro l’ulteriore espansione della Nato ad est, dopo il collasso dell’Urss e l’adesione di molti Paesi del blocco di Varsavia: una linea rossa che per Putin resta invalicabile. 

Il Cremlino continua a respingere accuse e sospetti, rivendicando il suo diritto di spostare e ammassare truppe all’interno dei confini del Paese. Ma è chiaro per molti osservatori che Putin sta giocando la sua partita a scacchi, aumentando le pressioni su Kiev e sull’Occidente per ottenere quello che finora non ha avuto: la garanzia giuridicamente vincolante che l’Alleanza non si avvicinerà alla frontiera russa. Mosca vuole mantenere degli Stati cuscinetto con l’Europa. E se la Bielorussia per ora non è in discussione, resta il rischio che Georgia e soprattutto Ucraina prima o poi entrino nella Nato. L’Alleanza aveva ufficialmente aperto la porta a Kiev nel 2008 e nel 2014 si cominciò a intravedere una possibilità concreta, dopo la rivolta filo occidentale del Maidan e la fuga del  presidente filorusso Viktor Ianukovich. Putin reagì annettendo la Crimea. Ma ora l’Ucraina non vuole rinunciare a questa prospettiva. Abbandonarla “non è una opzione”, ha assicurato il ministro degli esteri di Kiev Dmytro

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