L'Europa si blinda contro la variante Omicron: "Rischio alto, è molto contagiosa"

Si tratta di una donna residente in Belgio, non vaccinata né guarita, la quale ha sviluppato i primi sintomi alcuni giorni dopo aver fatto un viaggio in Egitto attraverso la Turchia

L'Europa si blinda contro la variante Omicron: "Rischio alto, è molto contagiosa"
Variante Omicron
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27 Novembre 2021 - 10.39


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La preoccupazione per la nuova variante è tanta, anche se non si può parlare di un vero e proprio allarme perché fino ad ora conosciamo troppo poco del virus mutato. Sappiamo però che gli effetti del virus potrebbero tradursi in una maggiore capacità di trasmissibilità e soprattutto in una minore efficacia dei vaccini disponibili.

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Il primo caso in Europa è stato registrato in Belgio in una donna che ha sviluppato i sintomi 11 giorni dopo aver viaggiato in Egitto attraverso la Turchia. Non aveva alcun collegamento con il Sudafrica o con qualsiasi altro Paese del sud del continente africano. La paziente aveva una carica virale elevata. Non era vaccinata né già guarita dalla malattia.

Von der Leyen: “Vaccini siano adattati alle nuove varianti”

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“E’ importante che l’Europa si muova velocemente e in modo compatto. Ho proposto agli Stati membri di attivare il freno d’emergenza per limitare la diffusione della nuova variante con la sospensione di tutti i voli dall’Africa australe”. Lo ha annunciato la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, sulla nuova variante, la B.1.1.529:

“Chi ritorna da questa regione dovrebbe seguire strette regole di quarantena. I contratti dell’Unione europea con i produttori affermano che i vaccini devono essere adattati immediatamente alle nuove varianti man mano che emergono”.

Ecdc: da Omicron per Ue rischio alto o molto alto

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Il livello di rischio associato alla variante Omicron per l’Ue è “alto o molto alto”. E’ quanto scrive il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle malattie (Ecdc) in un rapporto diffuso venerdì sera sul nuovo ceppo Covid. La variante, spiega Ecdc, è quella “meno simile” tra quelle esaminate durante la pandemia.

“Esiste una notevole incertezza relativa alla trasmissibilità, all’efficacia del vaccino, al rischio di reinfezione e ad altre proprietà della variante Omicron”, sottolinea l’Ecdc. E ancora: “La sorveglianza genomica rimane della massima importanza per la diagnosi rapida della presenza di questa variante” e “in questa fase iniziale si consiglia vivamente di evitare viaggi da e per le aree colpite note, nonché un aumento dei test (con sequenziamento dei casi confermati)”.

Inoltre l’Ecdc sottolinea che i Paesi europei “sono invitati a dare la massima priorità” alla vaccinazione dei soggetti che ancora non sono vaccinati o completamente vaccinati e che “i Paesi dovrebbero prendere in considerazione una dose booster a partire dai 40 anni, rivolgendosi prima ai più vulnerabili e agli anziani, e poi potrebbero prendere in considerazione una dose di richiamo per tutti gli adulti di età pari o superiore a 18 anni almeno sei mesi dopo il completamento del primo ciclo”.

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Spallanzani: “Costituita una task force per nuova variante”

“L’istituto Spallanzani ha costituito una task force per analizzare i dati che afferiscono a livello internazionale e predisporre il sequenziamento dei ceppi a fini di sorveglianza virologica”. Così lo Spallanzani sulla nuova variante isolata in Sudafrica.

Israele: “La nuova variante ci preoccupa, siamo in allarme”

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“Siamo ad un punto di allarme, la variante sudafricana è preoccupante”. Lo ha detto il premier Naftali Bennett in conferenza stampa alla fine della riunione di governo sulle misure adottate sul caso. “Abbiamo un caso accertato, 3 sospetti e forse ce ne sono altri”, ha aggiunto dopo aver ricordato che in Sudafrica “in una settimana la nuova variante ha soppiantato quella Delta”. “Per questo – ha insistito – non prendiamo rischi. E se vedremo che la variante non è così terribile torneremo alla routine”.

La reazione delle case farmaceutiche Pfizer/BioNtech hanno fatto sapere che stanno già studiando Omicron e contano di avere i primi risultati “al più tardi entro due settimane”.

E “nel caso emerga una variante che sfugga al vaccino saranno in grado di sviluppare e produrre un immunizzante su misura in circa 100 giorni, previa approvazione normativa”. Anche Moderna ha annunciato aggiornamenti alla sua strategia per affrontare le varianti.

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In una nota informa di essere al lavoro per testare una dose di richiamo in grado di neutralizzare la temibile Omicron. I dati sono attesi nelle prossime settimane. Ma tra il lavoro scientifico e quello di approvazione degli enti regolatori una dilatazione dei tempi potrebbe esserci.

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