Ricercato dall'Onu addestra la guardia costiera libica (con i soldi dell'Italia)

Abdurahman Al Milad, più famoso come Bija è anche coinvolto con il suo clan nel contrabbando di petrolio anche con famiglie mafiose. L'interrogazione di Fratoianni dopo l'inchiesta de l'Avvenire

Abdurahman Al Milad, più famoso come Bija
Abdurahman Al Milad, più famoso come Bija
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5 Novembre 2021 - 18.06


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C’è da mettersi le mani nei capelli: “Per l’Onu e l’Interpol è considerato uno dei principali trafficanti di esseri umani in Libia e sembra pure coinvolto con il suo clan nel contrabbando di petrolio anche con famiglie mafiose maltesi e del nostro Paese.

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Ora una nuova inchiesta del quotidiano dei vescovi italiani Avvenire ci rivela che Abdurahman Al Milad, più famoso come Bija, sceglie ed addestra tranquillamente i nuovi ufficiali della cosiddetta Guardia Costiera libica. E questo avviene con i soldi forniti dal nostro governo.” 

Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni.

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“Una situazione imbarazzante ed inaccettabile – prosegue l’esponente dell’opposizione di sinistra – su cui i ministeri dell’Interno e della Difesa come Palazzo Chigi non possono continuare a fare finta di niente. Continueremo ad insistere perché si affermi il rispetto del diritto internazionale e della legalità, presenteremo una nuova interrogazione parlamentare al governo italiano, nonostante – conclude Fratoianni – il silenzio e l’indifferenza dell’esecutivo e della sua maggioranza su questa vicenda scandalosa”

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