I giudici uomini della Corte Suprema Usa non potranno più interrompere le colleghe

È stata introdotta una nuova regola che prevede che i giudici prendano la parola in ordine di anzianità. Prima non era così e gli uomini prevaricavano spesso le donne

I giudici della Corte Suprema
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20 Ottobre 2021 - 17.42


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Se se n’è sentito il bisogno, evidentemente un problema c’era: la Corte Suprema degli Stati Uniti, il più importante organo giudiziario del Paese, ha stabilito una regola secondo la quale i giudici porranno le domande, durante le udienze, uno alla volta, secondo l’ordine di anzianità. 
Prima non c’era un ordine fisso e il risultato era che le giudici donne venivano spesso interrotte dagli uomini. Quanto spesso? Molto, secondo una ricerca accademica, condotta da Tonja Jacobi della Northwestern University fin del 2017. Nella ricerca si trova scritto che “le interazioni durante le discussioni orali nella Corte sono altamente differenziate per genere, con le donne che vengono interrotte in misura sproporzionata dai colleghi maschi, così come dagli avvocati maschi. Anche l’anzianità ha una certa influenza, ma principalmente attraverso i giudici femminili che imparano col tempo a comportarsi più come i giudici maschi, evitando l’inquadramento linguistico tradizionalmente femminile al fine di ridurre la misura in cui sono dominate dagli uomini”. 
Il fenomeno, chiamato ‘maninterrupting’ in inglese (cugino del più conosciuto ‘mansplaining’, la tendenza maschile di spiegare le cose alle donne, dando per scontato che queste ultime ne sappiano meno di loro) è notevolmente diminuito da quando è stata introdotta questa regola, spiega la giudice Sonia Sotomayor: “I miei colleghi sono molto più sensibili di prima. Capita che durante le udienze un giudice dica: ‘Mi dispiace, ti ho interrotto?’ Prima non succedeva così spesso”. 

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