Penuria di manodopera in Regno Unito: Johnson concede 10mila visti di tre mesi
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Penuria di manodopera in Regno Unito: Johnson concede 10mila visti di tre mesi

Mancano i conducenti di mezzi pesanti, lavoratori alle pompe di benzina e nel settore del pollame: il premier britannico opta per una strada inaspettata sul fronte immigrazione post-Brexit

Un camionista in Gran Bretagna
Un camionista in Gran Bretagna
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26 Settembre 2021 - 18.07


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Una crisi di lavoro senza precedenti dovuta alla Brexit, tanto da spingere Brexit a fare una scelta tanto impopolare quanto necessaria.

Il Regno Unito concederà fino a 10.500 visti di lavoro temporanei a causa della penuria di manodopera. Si tratta di una scelta inaspettata sul fronte immigrazione post-Brexit, presa sabato dal governo di Boris Johnson.

I visti di tre mesi, validi da ottobre a dicembre, dovranno rispondere alla mancanza di camionisti, ma anche di personale in altri settori chiave dell’economia britannica, come quello degli allevamenti di pollame.

Code di macchine, persone che fanno scorta di benzina e pompe di servizio chiuse. Sono queste le immagini che arrivano dalla Gran Bretagna, dove da giorni gli automobilisti denunciano la carenza di carburante, in modo particolare nella zona di Londra e del sud-est inglese.

A causa della Brexit infatti, le consegne su mezzi pesanti sono diminuite. Solo l’ultima goccia di un grande vaso che contiene anche la crisi del pollo, che ha portato alla chiusura di molti negozi della catena di ristorazione Nando’s, il latte per il frappè di McDonald’s e i materassi di Ikea.

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A mancare però non è la benzina di per sé, bensì gli autisti dei camion che dovrebbero portare il carburante alle stazioni di servizio. Sembrerebbe infatti che circa 25.000 conducenti di autocarri dall’Unione Europea partiti nel 2020 non siano mai tornati in Gran Bretagna, mentre 40 mila autisti sono in attesa del test per poter guidare gli automezzi pesanti.

Ad aggravare la situazione in questo caso, il fatto che per trasportare sostanze pericolose come la benzina serva un’altra patente speciale.

A confermare il disagio che stanno vivendo gli inglesi è la società British Petroleum, tra le maggiori compagnie che forniscono carburante nel Regno Unito.

Secondo quanto dichiarato alla testata inglese Guardian infatti, la BP sarebbe stata costretta a chiudere completamente alcune stazioni di servizio dopo che un altro centinaio si è trovato senza almeno una tipologia di carburante. Il gruppo Esso invece ha parlato di una crisi che riguarda un “piccolo numero di piazzali”.

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Un disagio che secondo l’associazione di categoria Logistics UK potrebbe durare fino alla primavera del prossimo anno quando, attraverso i test, verrà reintrodotto personale sufficiente.

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