Johnson prova a ricucire con Macron dopo il patto Aukus: “L’amore per la Francia è inestirpabile”
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Johnson prova a ricucire con Macron dopo il patto Aukus: “L’amore per la Francia è inestirpabile”

L’accordo tra Usa, Regno Unito e Australia per la fornitura di sottomarini agita le acque della diplomazia internazionale: "Immensa importanza nella relazione tra i due paesi"

Macron e Johnson
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20 Settembre 2021 - 09.57


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E’ crisi diplomatica tra Francia e Regno Unito, dopo l’istituzione del patto Aukus, l’accordo tra quest’ultimi, Usa, Australia per la fornitura di sottomarini a propulsione nucleare in chiave anti-cinese .

Londra prova ingraziarsi Parigi, ancora su tutte le furie per l’infrangersi del proprio accordo con Canberra. “L’amore per la Francia è inestirpabile”.

Così il primo ministro britannico Boris Johnson, conversando con i cronisti durante un volo per New York, ha minimizzato la frattura diplomatica con la Francia a causa del nuovo patto di sicurezza con Australia e Stati Uniti, assicurando “l’immensa importanza” della relazione tra i due Paesi.

L’accordo sulla sicurezza e la relativa decisione dell’Australia di cancellare un accordo multimiliardario per i sottomarini francesi a favore delle navi americane a propulsione nucleare ha suscitato indignazione a Parigi, con il presidente Emmanuel Macron che ha richiamato, con una mossa senza precedenti, gli ambasciatori francesi a Canberra e Washington.

Il ministro degli Esteri francese Jean-Yves Le Drian ha dichiarato nel fine settimana che la Gran Bretagna è stata una “terza ruota” nella vicenda e ha accusato Londra di “costante opportunismo”.

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La Francia ha annullato un incontro fissato per questa settimana tra il ministro della Difesa Florence Parly e il suo omologo britannico Ben Wallace.

Ma in aereo Johnson ha minimizzato le preoccupazioni della Francia. Ha chiarito che il patto “non è in alcun modo pensato per essere a somma zero, non è pensato per essere esclusivo”. “E’ qualcosa di cui nessuno deve preoccuparsi e in particolare non i nostri amici francesi”, ha aggiunto.

La Francia, dopo aver richiamato i propri ambasciatori a Canberra e Washington ha alzato i toni, affidando al ministro degli Esteri parole durissime: “Menzogne, doppiezza e rottura grave, che peserà sulla Nato”, ha ammonito il capo della diplomazia. E mentre Canberra risponde sottolineando che “Parigi sapeva delle nostre riserve prima della rescissione del contratto”, scende in campo anche il presidente americano con l’annuncio di una prossima telefonata a Emmanuel Macron.

Joe Biden da giorni glissa ogni commento, ma secondo quanto reso noto dall’Eliseo ha chiesto di parlare con il presidente francese. Da parte di Macron ci sarà “la richiesta di un chiarimento”, ha spiegato il portavoce del governo francese Gabriel Attal: “Vogliamo spiegazioni” su quello che ”è simile a una grave violazione della fiducia”, ha aggiunto confermando un appuntamento telefonico “nei prossimi giorni”.

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La prima a reagire è stata Canberra. Il primo ministro australiano, Scott Morrison, e il ministro della Difesa, Peter Dutton, hanno spiegato in termini netti che i francesi erano stati messi al corrente che l’Australia non era convinta di poter onorare fino in fondo il contratto con Naval Group: “I francesi avrebbero avuto tutte le ragioni di sapere che avevamo profonde e gravi riserve sul fatto che le capacità del sottomarino classe Attack non rispondevano ai nostri interessi strategici – ha detto in una conferenza stampa Morrison – e noi avevamo chiaramente indicato che avremmo preso una decisione basata sul nostro interesse strategico nazionale. E non rinnego questa decisione di mettere al primo posto l’interesse nazionale dell’Australia, non la rinnegherò mai”.
Per il premier, “i sottomarini a propulsione nucleare (di fabbricazione americana, ndr) hanno in particolare maggiore autonomia rispetto a quelli a propulsione convenzionale (francesi)”.

Da parte americana, si è aperto il primo spiraglio con “il presidente Joe Biden che ha chiesto di parlare al presidente della Repubblica Emmanuel Macron”, ha detto Attal precisando che Parigi vuole sapere come gli Usa “intendano uscire da questo contratto”, parlando eventualmente di “compensazioni”.

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Timidi segnali di distensione anche dal portavoce del dipartimento di stato americano, Ned Price, il quale ha ricordato che “la Francia è un partner vitale e il nostro più antico alleato. Consideriamo estremamente preziose le nostre relazioni”, ha aggiunto.

Sotto i riflettori anche l’assenza di Macron questa settimana all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, ma l’Eliseo ha tenuto a sgomberare subito il campo dalle illazioni questo pomeriggio.

Una portavoce della presidenza, interpellata sull’assenza del presidente ha spiegato che “a New York ci sarà il ministro degli Esteri, che rappresenterà il presidente all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. E’ stato previsto esattamente così da due settimane”.

 

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