Kurz usa il razzismo per rifiutare gli afghani: "Troppo ignoranti, integrazione difficile"

Il cancelliere austriaco: "Siamo realisti. La politica del 2015 sui rifugiati non può essere la soluzione, né per Kabul né per Ue"

Sebastian Kurz, cancelliere austriaco
Sebastian Kurz, cancelliere austriaco
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14 Settembre 2021 - 09.18


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Parole razziste e che in maniera becera ripercorrono quelle di stampo leghista per rifiutare ed aiutare chi fugge: “Gli afgani sono ignoranti e poco istruiti, difficile farli integrare”.
Questa è la frase incriminata detta dal cancelliere austriaco Sebastian Kurz.
“È chiaro a tutti che la politica del 2015 sui rifugiati non può essere la soluzione, né per Kabul né per l’Unione europea. Con più di 44 mila afghani entrati nel nostro Paese in questi anni, l’Austria ospita già la quarta più grande comunità afghana nel mondo, se consideriamo la distribuzione di migranti per numero di abitanti”.

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Solo quest’anno, “da noi sono arrivati circa 8.000 rifugiati, di cui un quinto da Kabul, attraverso la rotta balcanica tuttora aperta”, prosegue il cancelliere. “La nostra posizione è realista: l’integrazione degli afghani è molto difficile e richiede un dispendio di energie che non possiamo permetterci”.

Quando si dice “che non siamo solidali, questo non è vero. Ci stiamo concentrando sul sostegno ai Paesi vicini all’Afghanistan e stanziamo 20 milioni di euro a questo scopo: per fornire protezione e assistenza agli afghani nella regione”. I drammatici sviluppi a Kabul “hanno colto tutti di sorpresa”.

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Ora, secondo Kurz, l’Europa deve esercitare “una pressione massiccia sui talebani, affinché continuino a rispettare i diritti delle donne e i diritti umani”.

Inoltre bisognerebbe concentrarsi “a dare sostegno agli Stati confinanti, perché si prendano cura dei rifugiati e della lotta contro il terrorismo islamico, specialmente l’Isis-K”.
L’Europa “deve collaborare ancora di più nella lotta contro il terrorismo islamico”.

Venendo ai rapporti con l’Italia, ”è un vicino importante per l’Austria e lavoriamo bene insieme, spiega. “Sosteniamo anche l’Italia nei suoi sforzi, insieme a Paesi terzi come la Tunisia o la Libia, per fermare la migrazione illegale verso l’Europa”.
“Pensiamo con attenzione a questo dato: più della metà dei giovani afgani che già vive in Austria, per esempio, appoggia la violenza nel caso in cui la propria religione venga oltraggiata”, ha concluso il cancelliere austriaco.

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