La madre di Valeria Solesin sugli attentatori del Bataclan: "I terroristi non mi fanno paura"

La ragazza rimase uccisa nell'attacco al Bataclan a Parigi. Partito il processo per i responsabili degli attentati del 13 novembre 2015. La madre: “Sono persone di cui ho il massimo disprezzo e indifferenza, non più di questo."

Valeria Solesin, ragazza rimasta uccisa nell'attentato del Bataclan (Parigi)
Valeria Solesin, ragazza rimasta uccisa nell'attentato del Bataclan (Parigi)
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8 Settembre 2021 - 14.42


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Luciana Milani, la madre di Valeria Solesin, vittima italiana alla strage del Bataclan, ha descritto le proprie sensazioni nei confronti dei terroristi responsabili degli attentati a Parigi del 13 novembre 2015, in un’intervista a Il Gazzettino, nel giorno dell’apertura del processo in Francia.
“Sono persone di cui ho il massimo disprezzo, non più di questo: mi sono piuttosto indifferenti. Non mi fanno paura”.
“Penso – ha affermato Milani – che sarà un processo miliare, e sono felice di come la Francia lo sta trattando, di come stia informando noi parti civili: è un fatto sostanziale e non solo di rispetto verso le vittime e i parenti”. La morte di Valeria ”è stato un attacco al modo di vivere occidentale. E’ stato un attacco all’essere cittadini, alla polis, alla comunità. Ma penso che il processo – continua la madre di Valeria – lascerà questo aspetto sullo sfondo per radicarsi sui fatti e su come sia stato possibile succedesse”.
Dopo quel lutto “sia io che mio figlio e mio marito – ha raccontato – abbiamo cercato di essere quelli di prima, speriamo di esserci riusciti. Nessuno ci ha lasciato soli, dalla città alle istituzioni. Poi però, ci sono i momenti in cui sei da solo”, conclude.

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