Il monito di Prodi: "La democrazia si esporta con la democrazia, non si impone con la guerra"

L'ex presidente del Consiglio Romano Prodi nel corso di un'intervista rilasciata a Radio Immagina a margine della Festa Nazionale dell'Unità

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29 Agosto 2021 - 11.49


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Parole importanti e che diventino un monito per il futuro.
“Per costruire le istituzioni democratiche in un Paese ci vogliono tempo, pazienza, fiducia e convinzione. I miracoli non li fa nessuno. Quel che è certo è che si ritarda la costruzione della democrazia imponendola con la guerra”. 
Lo ha detto l’ex presidente del Consiglio Romano Prodi nel corso di un’intervista rilasciata a Radio Immagina a margine della Festa Nazionale dell’Unità in corso di svolgimento a Bologna.
“Nessuno -ha aggiunto Prodi- può negare che in questi vent’anni in Afghanistan ci siano stati dei passi avanti, degli elementi di progresso, pensiamo alle scuola, alla sanità, ai diritti delle donne. Ma questi elementi di progresso non sono stati assorbiti. La democrazia si esporta con la democrazia, si costruisce con la fatica della ragione, come abbiamo fatto in Europa al tempo dell’allargamento ai Paesi ex sovietici”.

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