In Thailandia proteste sui vaccini: ma perché la gente li vuole

Il governo ha deciso di somministrare il siero cinese Sinevac - criticato dalla comunità scientifica per la bassa risposta immunitaria - ma solo dietro pagamento.

Manifestazione pro-vax in Thailandia
Manifestazione pro-vax in Thailandia
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globalist Modifica articolo

9 Agosto 2021 - 19.09


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In Italia una situazione del genere sarebbe impensabile: a volte però occorrerebbe fermarsi e capire che siamo fortunati ad avere cure mediche che in altri paesi non possono avere.

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Ma non solo, addirittura ci permettiamo di tifare contro un’arma che potrebbe aiutarci a debellare definitivamente il virus.

Una folla di giovani e studenti è scesa per le strade di Bangkok per chiedere accesso gratuito alla campagna vaccinale contro il Covid-19.

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Il movimento Sì-vax thailandese si è scontrato con le forze dell’ordine: si contano decine di arresti e feriti. Il governo ha infatti deciso di somministrare il siero cinese Sinevac  – criticato dalla comunità scientifica per la bassa risposta immunitaria – solo dietro pagamento.

Gli scontri – Per contenere i Sì-vax, le forze dell’ordine hanno sparato proiettili di gomma ad altezza uomo e gas lacrimogeni per disperdere la folla. Nei giorni scorsi, alcuni mezzi sono stati dati alle fiamme dai manifestanti che chiedono le dimissioni del primo ministro Prayut Chan-o-Cha.

Linea dura del primo ministro – Nonostante i disordini, il premier ha fatto sapere di non voler ritornare sui suoi passi: le vaccinazioni continueranno ad essere accessibili a un cerchio ristretto di persone, mentre rifiuta l’ipotesi di continuare la campagna di vaccinazione utilizzando i sieri Pfizer o Moderna.

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