Gli incendi continuano a devastare la Grecia: ad Atene case distrutte e migliaia di sfollati

Il Paese è alle prese con una ottantina di incendi, di cui 40 ancora attivi. Il più pericoloso sta minacciando la capitale: centinaia di uomini al lavoro per fermare l'inferno di fuoco

Incendi Grecia
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4 Agosto 2021 - 16.24


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Brucia la Grecia perché in più parti dell’area continentale si registrano incendi che stanno devastando i territori e minacciando le città.
Ma la situazione più drammatica, seppur al momento non si registrino vittime, è quella che sta vivendo la capitale Atene, dove alla periferia nord stanno divampando incendi che hanno distrutto decine di case e provocato migliaia di sfollati.
Secondo quanto riferito dai media greci, ieri ci sono state anche diverse interruzioni alla corrente elettrica.
Le fiamme hanno infatti danneggiato un trasmettitore di elettricità, causando problemi di tensione in tutta Atene e interruzioni di corrente in alcune parti della capitale.
E’ stata inoltre chiusa per motivi di sicurezza anche un tratto dell’autostrada Atene-Lamia. Anche l’acropoli di Atene è off limits.
Il Governo ellenico è dunque al lavoro per affrontare una calamità capace di far ripiombare il Paese in un tragico passato dove gli incendi e le ondate di caldo hanno lasciato una scia di morti e devastazione.
Ma ora c’è da affrontare il presente. Per questo ci sono circa cinquecento pompieri con cinque aerei, nove elicotteri, polizia, esercito, tutti impegnati a combattere le fiamme che stanno distruggendo le foreste del monte Parnitha, nella regione di Acharnes, vicino alla capitale. Non solo perché il fuoco ha anche provocato una coltre di fumo nero densissimo e tossico, che sta minacciando Atene.
Le autorità greche si sono appellate ai cittadini perché tengano le finestre chiuse e non escano di casa. 
Una sforzo immane per i greci, che in questi giorni stanno anche affrontando una delle peggiori ondate di caldo degli ultimi decenni. Infatti nella penisola ci sono picchi che superano i 40 gradi e arrivano anche a 45 gradi centigradi.
Caldo e incendi. Un binomio di sciagure che terrorizzano i greci, memori dell’orrore del luglio 2018, quando morirono 102 persone nell’inferno scoppiato attorno alla città costiera di Mati, alle porte della capitale, un incendio con il peggior bilancio di vittime nella storia del Paese.
Ma la memoria torna anche al 1987, quando il termometro del paese arrivò a livelli tali da provocare vittime soprattutto tra la popolazione fragile.
“Il Paese, – ha spiegato ieri il vice ministro della Protezione Civile, Nikos Hardalias, – è alle prese con una ottantina di incendi, di cui 40 ancora attivi”.
A Varympompi, che si trova a circa 30 chilometri a Nord-Ovest di Atene, decine di case, di fabbriche e di locali sono state gravemente danneggiate. In questa cittadina, dove gli abitanti sono stati costretti a lasciare le proprie abitazioni, si è recato per una visita il premier Kyriakos Mitsotakis, che ha presieduto una riunione di emergenza. “Un grande ringraziamento alle donne e agli uomini dei vigili del fuoco.
Hanno svolto un lavoro molto importante per tutta la notte, soprattutto da parte delle squadre di terra. Abbiamo dovuto affrontare un incendio estremamente difficile in condizioni di caldo estremo. Gli incendi peggiori sono quelli che si verificano nelle foreste intorno alle aree urbane”.
Si mobilita anche l’Europa per far fronte all’ondata di incendi in Italia, Grecia, Albania e Macedonia del Nord e invia aerei, elicotteri e vigili del fuoco.
Lo ha reso noto lo stesso esecutivo comunitario in una nota. Due aerei Canadair, provenienti dalla Francia, sono stati spediti nelle zone colpite in Italia; due aerei antincendio da Cipro stanno fornendo supporto alla Grecia, dove c’è anche una squadra di pompieri per affiancare le operazioni a terra.
Due elicotteri in Albania saranno inviati anche dalla Repubblica Ceca e dai Paesi Bassi e la Slovenia sta inviando una squadra di 45 vigili del fuoco in Macedonia del Nord.

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