Il fidanzato di Saman spera: "Non è morta ma l'hanno rapita zio e cugino"

Ajub Saquib e pensa che la ragazza potrebbe trovarsi in Francia o in Spagna. Ma non ha prove, solo sensazioni. In realtà tutte le indagini portano al femminicidio anche se il corpo non si trova ancora

Saman Abbas, scomparsa dopo essersi opposta ad un matrimonio combinato
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10 Luglio 2021 - 09.59


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Tutto fa pensare ad un femminicidio. Del resto c’è la testimonianza del fratello che però – unico piccolo appiglio – non è testimone diretto dei fatti ma ha saputo che la sorella era stata strangolata.
Ora il fidanzato di Saman Abbas, la 18enne pakistana scomparsa a Novellara (Reggio Emilia), non crede che la giovane sia morta. “Me lo dicono cuore e testa. Secondo me è viva, tenuta segregata da qualche parte dallo zio Danish e dal cugino Nomanhullaq. Che, non a caso, sono irreperibili esattamente come i genitori”, spiega al Giorno Ajub Saquib, 21 anni, pakistano punjabi, che pensa che la ragazza potrebbe trovarsi in Francia o in Spagna.
Saquib spiega che crede sia ancora viva perché “me lo dice il cuore. Potrei ricordare che la sogno ogni notte, prigioniera dietro delle sbarre o in una piccola stanza. Piange, piange sempre, e mi dice: amore, aiutami. Ma c’è molto di più. Innanzitutto, non mi fido del fratello di Saman, che prima ha detto che è andata via poi che era stata uccisa. Secondo me il suo è un depistaggio per nascondere il fatto che lei è stata sequestrata. Per questo non è fuggito con i genitori. Gli hanno detto di recitare una parte per sviare le indagini e lui lo sta facendo”. 
“Suo zio Danish Hasnain e suo cugino Nomanhulaq sono irreperibili non perché l’hanno ammazzata. Sono scomparsi perché sono con lei. E secondo me del rapimento è responsabile anche l’altro cugino Irfan, che oggi nega ogni responsabilità. E magari altre persone che non so”, aggiunge il 21enne, che poi spiega perché crede possano trovarsi in Francia o in Spagna (anche se tra le ipotesi non esclude che possano essere in Italia).
“In Francia la famiglia di Saman ha dei parenti. Ricordo che suo cugino Ikram Ijyaz è stato fermato il 21 maggio dalla polizia francese a Nimes, su un pullman diretto a Barcellona. E il 10 maggio la polizia italiana fermò casualmente per un controllo suo zio Danish proprio a Imperia, mentre era con il fratellino di Saman. Probabilmente stavano andando pure loro in Francia, o in Spagna. Mi paiono indizi importanti, bisogna fare più pressione sul cugino Irfan e sul fratello di Saman. Loro sanno. Perché Saman una volta mi disse: ‘Qualsiasi cosa fanno in famiglia, tutti lo sanno, sono come una cosa sola’”, dichiara il giovane.
 “La famiglia di Saman se voleva uccidere qualcuno poteva uccidere me e il problema sarebbe stato risolto. Non c’era bisogno di uccidere la loro figlia. Per questo credo che l’abbiano rapita, per farla sposare a forza”, dice Saquib a supporto della sua tesi. E, infatti, è convinto che verrà ucciso: “Il padre di Saman mi disse: ‘Scappa dove vuoi e io ti trovo e ti ammazzo’. Sono sicuro che prima o poi lui o persone mandate da lui mi raggiungeranno e mi uccideranno, perché sanno che io combatterò sempre per Saman. E quindi o loro verranno arrestati o io morirò. Ma va bene così, faccio quello che devo fare. Per Saman, tutto”.

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