Stoltenberg (Nato): "I rapporti con la Russia sono ai minimi storici dalla Guerra Fredda"
Top

Stoltenberg (Nato): "I rapporti con la Russia sono ai minimi storici dalla Guerra Fredda"

Il segretario generale Nato si esprime anche sul rapporto con la Cina: "Non condivide i nostri valori. Pone delle sfide che dobbiamo affrontare insieme"

Stoltenberg, segretario generale Nato
Stoltenberg, segretario generale Nato
Preroll

globalist Modifica articolo

14 Giugno 2021 - 09.41


ATF

Nonostante la ricerca della collaborazione di Biden con Putin su alcuni territori come la Libia, il contrasto tra Usa e Russia è ancora molto forte.

I rapporti tra la Nato e la Russia “sono ai minimi dalla fine della Guerra Fredda”, dice il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, a margine del vertice dell’Alleanza a Bruxelles.

Da parte di Mosca, continua, “vediamo azioni aggressive nei confronti dei vicini, ma anche attacchi informatici e avvelenamenti. E’ una cosa che ha portato al deterioramento delle relazioni” bilaterali. “Mi compiaccio” del fatto che il presidente Usa Joe Biden “incontrerà il presidente Vladimir Putin”, dato che “il dialogo non è un segno di debolezza, ma di forza”. Nella Nato “siamo uniti, questo è il messaggio più importante, e la Russia non riuscirà a dividerci”, sottolinea Stoltenberg.

Quanto alla Cina, “non condivide i nostri valori” e “mi aspetto” che, nel comunicato finale del vertice Nato, gli alleati “concordino sul linguaggio” per avere, per la prima volta, una “posizione chiara” degli alleati sul Paese del Dragone, finora assai poco presente nell’agenda dell’Alleanza atlantica, dice il segretario generale della Nato.

Leggi anche:  Mosca dà la caccia a Mikhail Zygar il giornalista russo che ha osato intervistare Zelensky

“Negli ultimi sette anni – continua Stoltenberg – abbiamo visto un significativo incremento della potenza militare cinese, con forti investimenti in nuove capacità militari, incluse quelle nucleari, e anche sistemi d’arma più avanzati. Vediamo una condotta coercitiva nel Mare Cinese Meridionale”.

“La Cina – aggiunge – non condivide i nostri valori: vediamo la repressione a Hong Kong, la persecuzione delle minoranze nel loro Paese e anche l’uso della tecnologia moderna, come i social media e il riconoscimento facciale, per monitorare e sorvegliare la popolazione, in modo che non abbiamo visto prima”.

“La Cina – prosegue Stoltenberg – si sta avvicinando a noi: lo vediamo nel cyberspazio, ma anche in Africa e nell’Artico, ma vediamo anche che la Cina investe nelle nostre infrastrutture fondamentali per tentare di controllarle. Lo abbiamo visto nelle discussioni sul 5G e Huawei”.

“E’ per questo – aggiunge – che l’agenda Nato 2030 è così importante, perché mira a migliorare la nostra resilienza e a investire in tecnologia. Mi aspetto che gli alleati concordino sul linguaggio nel comunicato: bisogna ricordare che 18 mesi fa per la prima volta abbiamo avuto una menzione della Cina”.

Leggi anche:  La Cina replica dura agli Usa: "Non accettiamo critiche e pressioni per i nostri legami con la Russia"

“Nel nostro concetto strategico attuale – ricorda – la Cina non è nemmeno menzionata. Nel vertice di Londra del dicembre 2019 c’era una frase sulla Cina: questa volta sarà una posizione chiara, unitaria, degli alleati sulla Cina. Non stiamo entrando in una nuova Guerra Fredda: la Cina non è il nostro nemico, ma pone delle sfide alla sicurezza che dobbiamo affrontare insieme”, sottolinea Stoltenberg.

Il segretario generale della Nato confida poi “che gli alleati concorderanno di investire di più insieme, in linea con il nostro livello di ambizione. E’ un moltiplicatore di forze e dimostra l’unità della nostra alleanza”. “Sono certo che le decisioni che prenderemo oggi manderanno un forte messaggio di unità, di risolutezza” e comunicheranno che “stiamo rendendo la Nato più forte”, conclude.

 

Native

Articoli correlati