Biden è arrivato in Europa: incontrerà Johnson e Putin e parteciperà al summit del G7

Da venerdì l'incontro dei leader in Cornovaglia, poi incontrerà Johnson e Putin in Svizzera. Sarà annunciato un "piano mondiale di vaccinazione"

Joe Biden e la moglie atterrano a Mildenhall
Joe Biden e la moglie atterrano a Mildenhall
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10 Giugno 2021 - 07.34


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Joe Biden è arrivato in Europa per una serie di incontri importanti per lo scacchiere europeo e mondiale: incontrerà Johnson e Putin e si concentrerà sulle misure anti-Covid e sul clima.

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L’Air Force One con a bordo il presidente degli Stati Uniti è atterrato nella base aerea di Mildenhall, nel Regno Unito.

Biden incontrerà in serata il personale dell’aeronautica americana per poi incontrare domani il primo ministro britannico, Boris Johnson.

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Biden parteciperà poi ai lavori del G7 in Cornovaglia e proseguirà il suo tour diplomatico europeo, che avrà come appuntamento cardine il bilaterale in Svizzera con il presidente russo, Vladimir Putin. 

 Al summit del G7 che si riunisce da venerdi’ in Cornovaglia, Biden, annuncerà un “piano mondiale di vaccinazione” per affrontare l’emergenza globale legata alla pandemia da Covid.

“Ne ho uno e lo annuncerò”, ha rivelato il presidente degli Stati Uniti prima di imbarcarsi sull’Air Force One diretto in Europa.

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La Casa Bianca non ha fornito dettagli. La settimana scorsa Biden aveva annunciato l’invio di 25 milioni di dosi di vaccino in Sud America, Asia, Africa e territori palestinesi.

Gli “Stati Uniti sono tornati” e “sono determinati a difendere i loro valori” e “per rendere il mondo più sicuro per tutti noi” occorre “raccogliere tutte le nazioni che la pensano come noi perché stiano con noi nella difesa dei nostri valori”. Lo ha dichiarato parlando alle truppe dopo essere atterrato nella base aerea di Mildenhall, nel Regno Unito.

Serve un “modello di azione coordinata” a livello internazionale contro le future pandemie, “perché ce ne saranno altre” ha detto Biden che ha invitato la comunità internazionale a lanciare “iniziative ambiziose” per contrastare il cambiamento climatico

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Per la prima volta dall’inizio della pandemia di Covid, i grandi della Terra torneranno a incontrarsi di persona al G7 ospitato a Carbis Bay, nel Regno Unito, in programma da venerdì a domenica.

Padrone di casa, il premier britannico Boris Johnson, al primo appuntamento internazionale dopo l’uscita definitiva di Londra dall’Ue, deciso a calcare la scena e a lasciare il segno, guardando alle ripercussioni (sull’immagine) non solo sul palcoscenico mondiale ma anche su quello domestico.

A fare la parte da leone nelle sei sessioni di lavoro saranno il Covid ma anche la lotta al cambiamento climatico, in tutte le loro declinazioni, economica, sanitaria, geopolitica.

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In Cornovaglia, motore della ‘rivoluzione verde’ dell’isola grazie alla prima centrale geotermica e al sito di estrazione del litio situati nella regione, si riuniranno alla corte di Johnson il premier canadese Justin Trudeau, il presidente francese Emmanuel Macron, la cancelliera tedesca Angela Merkel, il premier giapponese Yoshihide Suga, il presidente del Consiglio Mario Draghi e il presidente americano Joe Biden, con la partecipazione del presidente del Consiglio europeo Charles Michel e della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

Ospiti quest’anno il premier australiano Scott Morrison, il presidente della Corea del Sud Moon Jae-in, il capo di Stato sudafricano Cyril Ramaphosa e il premier indiano Narendra Modi, che tuttavia si collegherà da remoto a causa della gravità dell’epidemia di coronavirus nel suo Paese.

In cima all’agenda del G7 di Carbis Bay, il Covid, con la varie sfide che ne conseguono: dalla necessità di assicurare una diffusione capillare dei vaccini – colmando il divario enorme che si è venuto a creare con i Paesi poveri, rimasti praticamente sprovvisti – all’imperativo di promuovere (e cogliere) la ripresa economica, con l’obiettivo di più lungo periodo di garantire un ordine internazionale maggiormente resiliente, come esemplifica il titolo del vertice ‘Building Back Better’.

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Altro tema centrale, la lotta al cambiamento climatico, cui si collega “il futuro più verde e prospero” auspicato da Johnson, che di recente ha annunciato l’intenzione di tagliare le emissioni del 78% entro il 2035, per raggiungere quota zero per il 2050.

E poi la crisi con la Bielorussia e la relazione con Mosca, i negoziati sul nucleare con l’Iran, il ritiro dall’Afghanistan, così come la situazione in Corea del Nord e Libia e la sfida con la Cina. Nei giorni scorsi, sei ex ministri degli Esteri britannici hanno lanciato un appello affinche’ Hong Kong e la repressione dell’opposizione da parte di Pechino trovi posto al summit.

Non mancheranno discussioni sulla difesa di un commercio libero ed equo, anche alla luce dell’accordo raggiunto dai ministri delle Finanze del G7 a Londra su una tassa minima globale sulle multinazionali, che incontra tuttora ferme opposizioni.

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E’ il primo viaggio all’estero (e il primo G7) per Biden, impegnato in un più ampio tour europeo di otto giorni, il cui intento – ha sottolineato lui stesso partendo alla volta del Regno Unito – è rendere “chiaro a Russia e Cina che Europa e Stati Uniti sono uniti”.

Oltre al summit in Cornovaglia, il capo della Casa Bianca andrà a Bruxelles per partecipare al vertice Nato e quello con l’Ue, prima di recarsi a Ginevra dove si terrà il primo faccia a faccia con il presidente russo Vladimir Putin.

Il governo degli Stati Uniti acquisterà 500 milioni di dosi del vaccino contro il Covid-19 di Pfizer/BioNTech per donarle ai Paesi in via di sviluppo. Lo hanno riferito al Washington Post tre fonti ben informate. Il presidente Usa, Joe Biden, dovrebbe annunciare l’operazione questa settimana durante il vertice del G7 in Gran Bretagna, in occasione del quale e’ previsto annunci la sua strategia vaccinale globale.

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In precedenza la Casa Bianca aveva annunciato che avrebbe donato almeno 80 milioni di dosi del siero e aveva esposto nel dettaglio i piani per la distribuzione di 25 milioni di esse: 19 milioni tramite il programma Covax dell’Oms e altri 6 milioni in donazioni dirette alle nazioni che soffrono di recrudescenze particolarmente violente dell’epidemia, come l’India. 

Il primo ministro britannico, Boris Johnson, ha affermato in una nota che “la cooperazione tra Regno Unito e Stati Uniti, il più stretto e il più grande dei nostri alleati, sarà cruciale per la stabilità e la prosperità future del mondo”. Nel comunicato, emesso alla vigilia dell’incontro bilaterale tra Johnson e il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, il premier britannico afferma che “gli accordi che io e il presidente Biden stringeremo porranno le basi di una ripresa mondiale sostenibile”.

Gli Stati Uniti “non vogliono un conflitto con la Russia” ma una relazione “stabile e prevedibile”. Lo ha ribadito il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, parlando alle truppe dopo essere atterrato nella base aerea di Mildenhall, nel Regno Unito.

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Usa e Russia sono due nazioni che “condividono una grande responsabilità nel mantenimento della sicurezza globale, una responsabilità che gli Stati Uniti prendono seriamente”, ha detto Biden, ricordando pero’ che Washington e’ pronta a rispondere in modo “robusto e significativo” a iniziative ostili di Mosca.

È questo, ha sottolineato, il messaggio che Biden intende lanciare nel suo prossimo incontro bilaterale con il presidente russo, Vladimir Putin, culmine del suo tour diplomatico europeo.

“Gli farò sapere quel che intendo fargli sapere”, ha aggiunto.

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