Una donna potrebbe diventare la prima sindaca di New York: Ocasio Cortez lancia Maya Wiley

L'afro-americana progressista incassa l'endorsement della democratica: primarie programmate per il 22 giugno

Maya Wiley
Maya Wiley
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7 Giugno 2021 - 10.47


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Potrebbe segnare una svolta nella storia di New York e degli interi Stati Uniti: la Grande Mela sogna la prima donna sindaco della sua storia.

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E l’ambizione diventa realtà, dopo che Maya Wiley ha incassato l’ambito endorsement della leader della sinistra democratica Alexandria Ocasio-Cortez.

La giovane deputata irrompe nella campagna elettorale della Grande Mela a pochi giorni dalle primarie, programmate per il 22 giugno, e la sua mossa potrebbe scompaginare ogni previsione.

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La progressista Wiley, 57 anni, afroamericana, una vita da attivista per i diritti civili, era finora rimasta defilata nei sondaggi guidati da due candidati moderati: Eric Adams, 61 anni, ex ufficiale del Dipartimento di polizia di New York, ed Andrew Yang, 46 anni, imprenditore di origini taiwanesi ed ex candidato presidenziale nel 2020.

L’unica in grado di poter contrastare i frontrunner appariva finora Kathryn Garcia, 51 anni, ex assessore nella giunta de Blasio, profonda conoscitrice di City Hall (la sede del municipio a Manhattan) e forte anche dell’endorsement ricevuto dal New York Times.

Ma la pasionaria Ocasio-Cortez, newyorchese doc e di origini portoricane, con milioni di follower sui social media, porta in dote un bacino di elettori da fare invidia, soprattutto giovani, quelli che nel 2018 l’hanno catapultata in Congresso facendola eleggere a soli 29 anni alla Camera.

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Dunque la sua discesa in campo potrebbe cambiare tutto, regalando alla Wiley un insperato successo nelle primarie. E, in assenza di candidati competitivi nel campo repubblicano, chi vincerà le primarie democratiche sarà di fatto il prossimo primo cittadino della Grande Mela, con le elezioni fissate per il 2 novembre.

Se eletta, Wiley sarà non solo la prima donna sindaco della storia di New York ma anche il secondo sindaco di origini afroamericane.

Avvocatessa, docente di giustizia sociale, commentatrice televisiva, Wiley è nata a Syracuse, nello stato di New York, e cresciuta nella capitale federale Washington. Ha due figli. Il padre afroamericano morì quando era bambina a seguito di un incidente in barca.

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Il suo programma si contrappone alle agende di Adams e Yang perchè più innovatore: punta a un New Deal per la città di New York con ben 10 miliardi di dollari stanziati per garantire nelle comunità più disagiate infrastrutture, aiuti, programmi sociali e lavoro.

Punto di scontro con i suoi avversari soprattutto la proposta di reperire le risorse tagliando i fondi destinati alle forze dell’ordine e riformando profondamente il dipartimento di polizia.

Per questo Wiley viene accusata di sottovalutare l’esplosione della criminalità nella Grande Mela a causa della crisi dovuta alla pandemia. Lei invece si batte contro quello che definisce l’approccio “reazionario” degli avversari sul tema sicurezza.

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“Finalmente avremo una progressista a Grace Mansion”, ha auspicato Ocasio-Cortez, riferendosi alla residenza ufficiale del sindaco di New York. “Abbiamo bisogno di una città amministrata non per i miliardari ma per la gente che lavora.
Per questo voterò per Maya”, le sue parole. E Maya ora, considerando anche i tantissimi elettori indecisi, può sperare.

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