Da Biden ci saremmo aspettati altro. Ma si vede che sulla vicenda di Cuba non ha avuto voglia di rompere con le forzature di Trump.
Il ministro degli Esteri cubano Bruno Rodriguez ha criticato oggi la decisione degli Stati Uniti di mantenere anche per quest’anno Cuba, insieme al Venezuela, nella lista nera dei Paesi che “non collaborano pienamente nella lotta al terrorismo”.
Via Twitter Rodriguez ha manifestato “sorpresa e irritazione” per l’annuncio del Dipartimento di Stato che “indica una continuità dell’attuale amministrazione statunitense con la politica di Donald Trump”.
Soprattutto perché, ha aggiunto, “questo significa la permanenza di 243 misure coercitive imposte da Trump” a Cuba, che soffre da quasi 60 anni per un embargo economico unilaterale di Washington.
Solo tra aprile 2019 e marzo 2020, scrive l’agenzia di stampa cubana Acn, le perdite causate da questa politica alla più grande delle Antille “hanno superato i cinque miliardi di dollari, che rappresenta una cifra record per un solo anno”.
Secondo statistiche ufficiali cubane, i danni accumulati a Cuba durante i quasi sei decenni di blocco ammontano a 144 miliardi di dollari. Per aumentare ulteriormente la pressione su L’Avana, Trump ha deciso di inserire Cuba nella lista dei Paesi che non collaborano nella lotta al terrorismo.
Dal 1992 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite approva annualmente una risoluzione che condanna e chiede la fine dell’embargo degli Stati Uniti contro Cuba.
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