Famiglia arabo-israeliana dona gli organi del figlio morto: salvati 5 ebrei e un arabo

Muhammed Mahamid Kiwan (17 anni) era morto con un proiettile in testa a Um el-Fahem nel nord di Israele

Mohamed Mahamid Kiwan
Mohamed Mahamid Kiwan
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23 Maggio 2021 - 10.07


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Un gesto che può essere occasione di riappacificazione e rappresenta un esempio di equilibrio e rispetto tra popoli.

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Dopo i gravi tumulti fra ebrei ed arabi avvenuti questo mese in alcune città di Israele, una famiglia araba ha deciso di donare gli organi del figlio a chiunque ne necessitasse, ebrei o arabi.

Giorni fa Muhammed Mahamid Kiwan (17 anni) è stato trovato ai bordi di una strada ferito gravemente alla testa da un proiettile sparato da ignoti.

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Nella sua città Um el-Fahem (nel nord di Israele) la versione prevalente è che sia stato raggiunto accidentalmente da un colpo sparato da agenti contro un’automobile in fuga.

Ai funerali di Kiwan hanno partecipato molte migliaia di persone.

Oggi si è appreso che la famiglia, dopo essersi consultata con un religioso islamico, ha autorizzato il trapianto degli organi che sono andati a cinque ebrei e ad un bambino arabo. La settimana scorsa erano stati trapiantati anche gli organi di un ebreo linciato da arabi a Lod (Tel Aviv).

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Fra i malati che avevano beneficiato di quella donazione vi era stata anche una donna palestinese di Gerusalemme est.

Questi episodi di umanità, sostiene la stampa, inducono a sperare che la coesistenza pacifica fra ebrei ed arabi prevarrà sui dissensi politici.

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