La legge del Texas trumpiano: aborto vietato dopo la sesta settimana

Fino ad ora leggi simili approvate dagli Stati sono state ribaltate in tribunale, perché violano la giurisprudenza della Corte Suprema degli Stati Uniti che riconosce il diritto all'aborto fino alle 24 settimane

Greg Abbott, governatore del Texas
Greg Abbott, governatore del Texas
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19 Maggio 2021 - 20.21


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Greg Abbott, il repubblicano governatore del Texas ha firmato oggi una legge che vieta l’aborto dopo sei settimane di gestazione, come parte di un’offensiva guidata dagli Stati americani conservatori contro l’interruzione di gravidanza.
“La legge garantisce che ogni bambino non ancora nato il cui cuore batte sarà salvato dall’aborto”, Abbott firmando il testo che non prevede un’eccezione in caso di incesto o stupro.
Prima del Texas, una decina di altri Stati tra cui Louisiana e Georgia hanno anche approvato delle leggi per vietare l’aborto non appena il battito cardiaco del feto è percettibile, intorno alla sesta settimana di gravidanza.
Queste leggi sono state tutte ribaltate in tribunale, perché violano la giurisprudenza della Corte Suprema degli Stati Uniti che riconosce il diritto all’aborto finché il feto non è in grado di vivere fuori dall’utero, cioè tra le 22 e le 24 settimane.
Ma la più alta corte americana, che Donald Trump ha saldamente messo nelle mani dei conservatori, ha segnalato lunedì che potrebbe rivedere questo criterio di “vitalità” in connessione con l’esame di una legge del Mississippi che proibisce l’aborto oltre le 15 settimane.
L’ingresso al suo interno di tre giudici nominati dal presidente repubblicano, su nove magistrati, ha galvanizzato gli oppositori dell’aborto, che gareggiano per fornire alla Corte suprema opportunità di tornare sull’argomento.

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