Paola Egonu: "Ho ammesso di amare una donna, ma non di essere omosessuale"

La pallavolista della Nazionale italiana di pallavolo sulle Olimpiadi: "Io portabandiera? Sarebbe un onore pazzesco"

Paola Egonu
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17 Maggio 2021 - 10.06


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La pallavolista più forte al mondo e fresca della vittoria in Champions League ha voluto precisare (e interrompere) quel fastidioso brusìo circa il suo orientamento sessuale.
“Ho ammesso di amare una donna (e lo ridirei, non mi sono mai pentita) e tutti a dire: ecco, la Egonu è lesbica. No, non funziona così. Mi ero innamorata di una collega, ma non significa che non potrei innamorami di un ragazzo, o di un’altra donna”. 
Ora la pallavolista dice come la sua vita sentimentale debba rimanere privata. “Non ho niente da nascondere però di base sono fatti miei. Quello che deve interessare è se gioco bene a volley, non con chi dormo”, ha commentato Egonu, che ha poi raccontato come, ad oggi, non sia innamorata e abbia un rapporto particolare con l’amore. 
“Io sono una pazza che si innamora a prima vista, bang, in due secondi. Non sto lì a pensarci, parto come un treno. Poi prendo anche i miei bei due di picche, batoste micidiali, però almeno me la vivo al cento per cento, senza rimorsi. 
Devo dire che l’idea del grande amore non mi fa impazzire: mi interessa ciò di cui ho bisogno in una certa fase della mia vita, non deve per forza essere per sempre. Però sono incoerente perché credo che il matrimonio sia un’istituzione fantastica. Boh, forse ho le idee un po’ confuse…”
La pallavolista ha poi parlato della sua infanzia e del suo rapporto con l’Africa. Alla giornalista che le ha chiesto come fosse Paola da bambina, la giocatrice ha risposto: “Sempre in movimento. Una mattina, avrò avuto 8 anni, vado da Ambrose: papà, voglio diventare suora come la zia Loreta, gli dico.
Avevamo l’abitudine di passare almeno una settimana all’anno a Roma con lei in convitto, travolgevo la zia di domande sui grandi temi della vita e lei sapeva rispondere a tutto: i riti della comunità religiosa mi affascinavano”.
Dopo la vittoria della Champions League con il Conegliano la pallavolista ha ammesso: “Mi piace pormi obiettivi alti. Con Daniele Santarelli, coach a Conegliano, avevamo stretto una promessa: lui mi aiutava a vincere lo scudetto, io lo aiutavo a vincere la Champions”. E sul fatto di essere la miglior giocatrice in Europa, Egonu ha osservato come “possa sempre fare di meglio”. 
“Dopo ogni partita mi faccio sempre un piccolo esame di coscienza: mi rivedo, esamino gli errori, spesso mi arrabbio. In finale contro Istanbul ho sbagliato l’ultimo punto del terzo set: tragedia! Sono una perfezionista in tutto. Anche all’Università: se non mi sento super preparata, non do l’esame. Devo sapere tutto, non mi accontento”.
L’ultima parte dedicata alle Olimpiadi di Tokyo. Egonu infatti sarebbe nella lista del Coni per il ruolo di portabandiera dell’Italia. E la giocatrice ha commentato come per lei sarebbe “un onore pazzesco”. 
“Wow, poi potrei morire anche subito! Mi piacerebbe prendermi sulle spalle questa responsabilità, davvero: io, di colore, italiana e la bandiera – ha detto – L’ignoranza e certe cose del passato hanno bisogno di un taglio netto. Sono pronta. Facciamola, bum, questa rivoluzione!”

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