A Gaza chi fa informazione è "spianato" dalle bombe israeliane: lo chiamano "diritto di difesa"...
Top

A Gaza chi fa informazione è "spianato" dalle bombe israeliane: lo chiamano "diritto di difesa"...

L'esercito israeliano ha chiesto ai giornalisti e allo staff che lavorano negli uffici della stampa internazionale a Gaza City di evacuare, concedendo loro un'ora di tempo. E poi

Bombe israeliane a Gaza
Bombe israeliane a Gaza
Preroll

Umberto De Giovannangeli Modifica articolo

15 Maggio 2021 - 16.21


ATF

Un palazzo di 12 piani che ospitava gli uffici di al-Jazeera e dell’Associated Press raso al suo. Quaranta bambini (dato Unicef) uccisi dall’inizio dell’Operazione “Guardiano delle Mura”. Duecentomila disperati che cercano improbabili vie di fuga tra le macerie. Gaza, il diritto di esistere. Un diritto che riguarda 2milioni di persone isolate dal mondo. Sotto le bombe. E tutto questo non può essere definito “diritto di difesa”. 

Via i testimoni scomodi

L’esercito israeliano ha chiesto ai giornalisti e allo staff che lavorano negli uffici della stampa internazionale a Gaza City di evacuare, concedendo loro un’ora di tempo. Lo riporta l’emittente al-Jazeera spiegando di aver ricevuto la comunicazione e parlando del rischio di un raid israeliano sull’edificio. Rischio che, esattamente un’ora dopo l’avvertimento, si è materializzato. L’esercito israeliano ha colpito il grattacielo al-Jala, nel pieno centro di Gaza, che ospita gli uffici dei media, tra cui quello dell’agenzia Usa Associated Press e di al-Jazeera.

La giornalista di all Jazeera Youmna al-Sayed ha riferito dal sito dell’emittente che attualmente l’ospedale Al Shifa di Gaza City è “l’unico posto” dal quale la testata è in grado di lavorare. “È il posto più sicuro che conosciamo – ha spiegato -. Shifa è stato preso di mira in passato, ma ovviamente è un ospedale, quindi potrebbe essere il posto più sicuro ora a Gaza da dove trasmetteremo”. La giornalista ha poi spiegato che il proprietario dell’edificio ha ricevuto l’ordine di evacuazione soltanto un’ora prima dell’attacco e che i militari israeliani hanno rifiutato di concedere ulteriore tempo. Migliaia di famiglie sono state evacuate quindi da al-Jala e dagli edifici adiacenti. “Siamo sconvolti e inorriditi”, scrive in una nota l’Associated Press rispetto alla distruzione di al-Jala, che era anche sede di un ufficio dell’agenzia di stampa americana. “Questo episodio rappresenta uno sviluppo incredibilmente inquietante della situazione”, afferma il numero uno dell’Ap, Gary Pruitt. “Abbiamo evitato per un soffio la perdita di vite umane“, aggiunge, sottolineando come ora “il mondo sarà meno informato su quello che accade a Gaza.

L’esercito israeliano (Idf) ha confermato l’attacco, spiegando che ospitava “risorse dell’intelligence militare di Hamas”. Hamas ha trasformato zone residenziali a Gaza in postazioni militari. Usa edifici elevati a Gaza per fini militari di vario genere come la raccolta di informazioni di intelligence, la progettazione di attacchi, operazioni di comando e controllo, e per le comunicazioni'”: lo ha affermato il portavoce militare israeliano poco dopo l’abbattimento del grattacielo al-Jala a Gaza City. “Quando Hamas utilizza un edificio elevato per fini militari, esso diventa un obiettivo militare legittimo. Il diritto internazionale è chiaro”. Il portavoce ha aggiunto che la aviazione israeliana ha avuto cura di non colpire civili, “ricorrendo a messaggi sms” e “colpendo preventivamente il tetto” dell’edificio con un primo attacco di avvertimento “che fa rumore e non danni”. “Ciò lascia tempo a sufficienza per abbandonare l’edificio”, secondo il portavoce. “Tutti i grattacieli colpiti da Israele erano sfruttati per fini militari”, ha ribadito.

“La sicurezza dei media è una responsabilità essenziale”: lo afferma la Casa Bianca in una nota in cui commenta la distruzione dell’edificio della stampa a Gaza City, dove si trovava anche l’ufficio dell’Associated Press

Leggi anche:  Gaza, le Nazioni Unite 'inorridite' per le fosse comuni scoperte vicino agli ospedali distrutti dagli israeliani

Abu Obeida, portavoce dell’ala militare di Hamas, ha commentato la distruzione della torre Al Jala  a Gaza. «Dopo il bombardamento di un edificio civile e Gaza, i residenti di Tel Aviv e del centro d’Israele devono stare attenti”, ha detto il portavoce, citato da Times of Israel.

Il tweet dell’inganno

I battaglioni che si ammassano sul confine, i carri armati che bombardano i villaggi nel nord della Striscia e avanzano verso la barriera che la divide da Israele, un tweet delle forze armate per annunciare che le “truppe di terra” stanno partecipando all’assalto contro Hamas., la conferma di Jonathan Conricus, il portavoce dell’esercito per i media stranieri.  “Siamo penetrati dentro Gaza. Ma si trattava di una cortina fumogena — ricostruiscono gli analisti israeliani — sparsa con intenzione dallo Stato Maggiore. L’obiettivo sarebbe stato usare i grandi giornali stranieri per dare risonanza all’inizio dell’invasione via terra, parte di uno stratagemma per spingere le unità paramilitari di Hamas e della Jihad Islamica a entrare nel sistema di tunnel costruito nella sabbia sotto Gaza: da qui i miliziani sarebbero usciti per tendere imboscate all’avanguardia delle truppe.  In realtà non c’era alcuna avanzata, Conricus dopo un’ora ha smentito l’incursione, ha detto che lui e altri portavoce non si erano capiti.

Le vittime civili

Sale a 144 il numero delle vittime nella Striscia di Gaza, tra loro, 40 bambini e 20 donne, lo annuncia il ministero della Salute palestinese. A questi si aggiungono oltre mille persone che sono rimaste ferite.  Dall’inizio del conflitto, da Gaza sono stati lanciati circa 2.300 razzi verso Israele. Di questi – ha detto l’esercito – 1.000 sono stati intercettati dal sistema di difesa antimissili Iron Dome. Secondo la stessa fonte circa 380 sono ricaduti all’interno del territorio di Gaza. 

  Intanto non si ferma l’ondata di violenze fra ebrei ed arabi nelle città a popolazione mista di Israele. La scorsa notte nel rione Ajami di Jaffa (Tel Aviv) una bottiglia incendiaria ha scatenato un incendio nell’appartamento di una famiglia araba.  Un bambino di 12 anni è stato ustionato in maniera grave, ed il fratello in modo medio. Nella stessa città facinorosi arabi hanno aggredito due cronisti televisivi ebrei. Disordini anche a Gerusalemme est, dove gruppi di arabi hanno attaccato ed incendiato una volante della polizia. L’esercito di Israele (Idf) affida a un tweet il bilancio delle azioni. “In risposta agli oltre 2.000 razzi lanciati da Gaza verso Israele, stanotte abbiamo colpito: Il quartier generale di intelligence militare, sito di lancio dei razzi, quartier generale di lancio di razzi superficie-superficie e due squadre di terroristi. Hamas sta pagando il prezzo del suo terrore” 

Le sirene di allarme anti-missile hanno suonato nelle prime ore del giorno in varie località del sud di Israele. Sirene d’allarme anti missile sono tornate a suonare nelle comunità israeliane vicino la Striscia di Gaza. Lo riferiscono i media israeliani, aggiungendo che i militari hanno abbattuto un drone carico di esplosivo lanciato dalla Striscia di Gaza verso Israele. Dopo la notizia della morte di una famiglia palestinese di 10 persone durante un attacco israeliano a Gaza alle prime ore di questa mattina, di cui otto bambini, il portavoce in lingua araba del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha incolpato Hamas per le morti civili nell’enclave palestinese. Lo riferisce l’emittente israeliana Channel 12.“Hamas ha la piena colpa per la morte di civili a Gaza”, ha detto il portavoce. “Ha cercato questa escalation e l’ha avviata quando ha attaccato Gerusalemme. Ha intenzionalmente nascosto i suoi lanciarazzi, i depositi di armi e le postazioni nel centro delle aree residenziali e questo è un crimine di guerra. Attacca i nostri cittadini per ucciderne il maggior numero possibile e questo è un altro crimine di guerra”, ha aggiunto. I media palestinesi e israeliani riferiscono che diverse persone, tra cui alcuni bambini, sono state uccise in un attacco aereo israeliano che ha colpito una casa nel campo profughi di al-Shati,  a ovest di  Gaza City. all’interno dell’enclave controllata da Hamas. Secondo quando riportano i medici dell’enclave palestinese altri due bambini hanno perso la vita a causa del bombardamento.  Salgono così a otto i minori uccisi, mentre sono due le donne che hanno perso la vita nei raid. Si tratta di dieci persone appartenenti tutti alla stessa famiglia, quella di Abu Hatab, che viveva nel palazzo di tre piani colpito.  L’edificio, adiacente al campo profughi di al-Shati, sarebbe stato colpito da almeno tre missili sganciati dagli F-16 israeliani che hanno causato il ferimento di 25 persone nelle abitazioni vicine. Si tratta del più alto numero di vittime in un singolo bombardamento israeliano dall’inizio della campagna militare, lunedì scorso. 

Leggi anche:  Il ministro israeliano preferisce Trump a Biden: "Ci lascerebbe attaccare Rafah"

“Alcuni elementi di spicco della organizzazione terroristica Hamas sono stati attaccati la scorsa notte in un appartamento utilizzato come infrastrutture terroristica nella zona di Shati, nel nord della Striscia di Gaza”, annuncia il portavoce militare israeliano. Hamas, ha aggiunto, “usa deliberatamente civili come scudi umani per proteggere le proprie attività ostili”. “Le nostre forze armate – secondo il portavoce – ricorrono a tutte le precauzioni possibili per far sì che civili non siano colpiti durante le proprie attività operative”.

Il ministro della Difesa israeliano, Benny Gantz, ha assicurato di non avere “alcun interesse in un’escalation” nell’area, ma che Israele “è pronto ad ogni scenario”. “A Gaza – ha proseguito il ministro — i cittadini soffrono a causa del governo di Hamas” contro il quale “Israele ha in serbo ulteriori piani di attacco”.

Strage di innocenti

Ieri sera, altri 8 bambini palestinesi sono stati uccisi nella Striscia di Gaza. Il più piccolo aveva 4 anni, il più grande 15. È quanto fa sapere l’ufficio Unicef in Palestina in un comunicato diffuso oggi in cui si fa un aggiornamento sulla situazione della crisi in Medio Oriente. Dall’inizio dell’escalation 5 giorni fa, 40 bambini sono stati uccisi nella Striscia di Gaza e 2 in Israele. “Questi sono bambini. Questa è una grave violazione”, scrive l’Unicef. Decine di altri bambini sono stati feriti. Molti giovani palestinesi sono stati arrestati. 35 scuole nella Striscia di Gaza e 3 scuole in Israele sono state danneggiate dalle violenze. Gli attacchi alle scuole e alle strutture educative rappresentano una grave violazione contro i bambini.

Leggi anche:  Nell'inferno di Gaza l'emergenza rifiuti provoca danni alle persone e all'ambiente

Più di 200.000 persone nella Striscia di Gaza sono rimaste senza elettricità a causa dei razzi che sono stati lanciati dai militanti di Hamas contro Israele ma che non sono riusciti a raggiungere lo stato ebraico, precipitando all’interno della Striscia di Gaza: lo hanno reso noto oggi le forze di difesa israeliane.” Non tutti i razzi che Hamas lancia contro Israele raggiungono il loro obiettivo. Centinaia di razzi di Hamas sono caduti nella Striscia di Gaza, alcuni si sono schiantati contro le linee elettriche. Più di 200.000 persone a Gaza sono senza elettricità a causa del lancio di razzi di Hamas”, hanno spiegato le Forze di Difesa israeliane, citate dal Times of Israel. Il re del Marocco Mohammed VI ha ordinato l’invio di 40 tonnellate di aiuti umanitari ai palestinesi di Cisgiordania e Striscia di Gaza Gli aiuti includono cibo, medicine e coperte e saranno trasportati da aerei militari, ha detto il ministero degli Esteri marocchino in un comunicato. Il Marocco ha anche denunciato “gli atti violenti perpetrati nei territori palestinesi occupati” e ha ribadito il sostegno per una soluzione dei due Stati. 

Sono ripresi questa mattina dopo alcune ore di quiete i lanci di razzi da Gaza verso il sud di Israele, in particolare nelle città di Ashkelon e Ashdod. Le stesse, insieme a Beer Sheva, Sderot e aree limitrofe, sono state bersaglio di un intenso lancio di razzi la notte scorsa.   

L’ultimo lancio di razzi da Gaza su Tel Aviv ha causato un morto in un edificio colpito a Ramat Gan, sobborgo cittadino. Lo hanno confermato i servizi di pronto soccorso citati dalla tv pubblica. La vittima è un uomo di 50 anni.

Diplomazia in panne

 L’Egitto chiede un cessate il fuoco anche parziale per evacuare i feriti. A Tel Aviv è giunto Hady Amr, l’inviato del presidente Usa John Biden,a cui Abu Mazen ha chiesto di “fermare l’aggressione israeliana”. Stati Uniti, Unione europea e Russia  stanno cercando di mediare un cessate il fuoco tra israeliani e  palestinesi della Striscia di Gaza, ma ”sono orientati a sostenere  Israele’ ha dichiarato il leader di Hamas Khaled Mashal durante  un’intervista rilasciata a un canale di notizie turco, sottolineando  che anche Qatar, Turchia ed Egitto stanno lavorando a una tregua.  ”Prima di tutto deve fermarsi l’aggressione israeliana”, ha sottolineato Mashal. 

I fronti si moltiplicano

Il governo israeliano deve ormai gestire sei fronti, rivolte e proteste in solidarietà con Gaza: gruppi di palestinesi della Cisgiordania si sono scontrati con l’esercito, 11 di loro sono stati ammazzati; migliaia di arabi si sono ammassati sul confine dalla Giordania e sono stati respinti; a nord la Linea Blu è stata attraversata da giovani libanesi, uno è stato ucciso dalla pattuglia di Tsahal e il movimento islamista Hezbollah lo ha riconosciuto come proprio membro; la violenza dentro le città israeliane tra arabi ed ebrei non si ferma; tre razzi sono stati sparati dalla Siria.

 

Native

Articoli correlati