La cooperante italiana smentisce Israele: "I bambini uccisi a Gaza non lanciavano razzi"
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La cooperante italiana smentisce Israele: "I bambini uccisi a Gaza non lanciavano razzi"

Meri Calvelli, della ong italiana Associazione di cooperazione e solidarietà: "Il primo attacco israeliano ha colpito la popolazione civile a Beit Hanoun, nel nord della Striscia"

Bambino ferito nei bombardamenti a Gaza
Bambino ferito nei bombardamenti a Gaza
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11 Maggio 2021 - 14.37


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Non cessano i bombardamenti sulla striscia di Gaza: i primi blackout in particolare nel sud, una pressione ospedaliera che aumenta a causa dei “moltissimi feriti”, le prime vittime tra i civili e sullo sfondo l’emergenza Covid sono soltanto la conseguenza.

La Striscia di Gaza da ieri, dopo la raffica di razzi contro Israele rivendicata dalle Brigate Ezzedin al-Qassam (ala militare di Hamas), è sotto le bombe di Tsahal.

Una “sfuriata”, la descrive in un’intervista Meri Calvelli, cooperante della ong italiana Associazione di cooperazione e solidarietà (Acs) che da anni interviene con progetti di sviluppo a Gaza e direttrice del Centro italo-palestinese di scambio culturale Vik.

Calvelli, che si trova a Gerusalemme in attesa di rientrare nella Striscia, spiega “l’importanza che la cooperazione italiana ci sia in questo momento di emergenza”, sottolineando che la situazione nell’enclave è tutt’altro che facile dopo la “risposta punitiva” di Israele nel quadro dell’operazione ‘Guardiani dei muri’.

“Spero non assomigli a quella del 2014 (operazione Margine protettivo, ndr) anche se le caratteristiche sembrano le stesse”, afferma la cooperante denunciando che il primo attacco israeliano ha colpito la popolazione civile a Beit Hanoun, nel nord della Striscia, e “tre bambini che di certo non lanciavano razzi sono stati uccisi”.

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l’inizio dei raid, racconta Calvelli, le autorità di Gaza “hanno tolto l’elettricità e diverse aree sono rimate al buio soprattutto al sud”. Inoltre, dato che i confini sono stati sigillati, “tra qualche giorno inizieranno a mancare gli approvvigionamenti”.

C’è, infine, il problema degli ospedali, molti dei quali sono “sovraffollati” a causa dei “moltissimi feriti” dei bombardamenti, spiega la cooperante evidenziando anche la “mancanza cronica di medicine”.

Una situazione che rischia di complicarsi ulteriormente a causa dell’emergenza Covid. “Oggi a Gaza ci sono stati molti contagi e 11 morti, un numero altissimo per l’enclave, che grazie al fatto di essere isolata finora è stata un po’ salvata dal virus”, conclude.

 

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