Sassoli: "La Russia cerca nemici nella Ue per placare il disagio sociale interno"
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Sassoli: "La Russia cerca nemici nella Ue per placare il disagio sociale interno"

Il presidente del Parlamento europeo è stato inserito nella blacklist delle personalità a cui non è permesso entrare nel Paese.

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3 Maggio 2021 - 07.14


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Parole durissime verso un paese che mostra sempre di più il suo volto anti-democratico e autoritario.

“Quando i sistemi autoritari sono in difficoltà hanno bisogno di trovare i nemici per cercare di placare il disagio sociale interno. Cercano di scaricare sull’Unione il peso della loro grave crisi economica che non consente a una parte rilevante della popolazione di mettere insieme il pranzo con la cena. La loro iniziativa è un segno di debolezza. E, in questo momento, denota anche una mancanza di lucidità”.

Lo ha dichiarato in un’intervista a ‘La Stampa’ il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, commentando la decisione di Mosca di inserirlo nella blacklist delle personalità a cui non è permesso entrare nel Paese.


“Noi crediamo nel dialogo, ma la risposta sarà adeguata”, ha assicurato il presidente dell’Europarlamento, sostenendo che la mossa di Mosca “non è un fatto personale, si colpisce il presidente per colpire il parlamento”.

Secondo Sassoli, “il popolo russo merita rispetto e i suoi governanti non dovrebbero costringerlo a guardare all’Europa con diffidenza. Nessuno minaccia la Russia. Ma finora, alle iniziative europee, hanno sempre risposto gli atti di ostilità e le gravi ingerenze provocate dal Cremlino”.
Il presidente del Parlamento europeo ha sottolineato “un risvolto interessante” in questa vicenda ovvero il fatto che le critiche con cui imputa all’Unione di avere una politica estera debole si dimostrano “infondate”.

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Infatti “l’azione delle istituzioni europee a tutela dei diritti umani conta al punto da provocare reazioni pesanti come questa. A dispetto di quanti sottovalutano le capacità dell’Europarlamento di incidere in politica estera, questa vicenda dimostra che le nostre prese di posizione hanno grande eco nei dibattiti internazionali. Ecco perché continueremo a sostenere con forza che Alexei Navalny debba essere liberato”.

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