Biden sull’assalto al Congresso: “Il peggior attacco alla democrazia dai tempi della guerra civile”

Il presidente al Congresso: “Abbiamo guardato nell’abisso dell’insurrezione e dell’auto Croazia ma noi popolo non abbiamo arretrato”.

Assalto al Congresso
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29 Aprile 2021 - 08.21


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Basta con i golpisti, basta con i fascisti e mai più un presidente che non riconosce le regole democratiche.

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“L’insurrezione è stata un test per la capacità di sopravvivenza della nostra democrazia”.

Così Joe Biden ha evocato i fatti del 6 gennaio, quando la folla dei sostenitori di Donald Trump hanno invaso il Congresso e l’aula dove la notte scorsa il presidente ha pronunciato il suo discorso.

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Un test che l’America ha superato: “Abbiamo guardato nell’abisso dell’insurrezione e dell’autocrazia, della pandemia e del dolore, e noi, il popolo non abbiamo indietreggiato”, ha detto Biden nel suo discorso sottolineando comunque che “la lotta non è assolutamente finita”.

“La domanda se la nostra democrazia resisterà è insieme antica ed urgente”, ha aggiunto sottolineando che gli avversari dell’America “stanno scommettendo che non potremo superare” le divisioni che hanno portato all’insurrezione. “Hanno visto le immagini della folla che assaltava il Congresso come la prova che il sole sta tramontando sulla democrazia americana – ha continuato – ma si sbagliano, voi lo sapete, io lo so, ma dobbiamo dimostrare che si sbagliano”.

Pur esprimendo un messaggio di fondo di speranza e determinazione, con la promessa che l’America è “di nuovo in movimento”, Biden nel suo discorso ha insistito sulla situazione di pericolo, crisi e minaccia alla stessa esistenza della nazione che ha trovato al suo arrivo alla Casa Bianca.

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“Mi sono insediato, giurando sulla Bibbia della nostra famiglia, ed ho ereditato un Paese in crisi – ha detto – la peggiore pandemia dell’ultimo secolo, la peggiore crisi economica dai tempi della Grande Depressione, il peggior attacco alla nostra democrazia dai tempi della Guerra Civile”.

“Ora dopo appena 100 giorni posso dire questo alla nazione: l’America è di nuovo in movimento abbiamo trasformato il pericolo in possibilità, la crisi in opportunità e le sconfitte in un forza”, ha concluso notando come lo stesso scenario del suo discorso, l’aula semivuota della Camera con appena 200 senatori e deputati, distanziati e con mascherina, dove solitamente vi sono 1600 persone per il discorso del presidente, simboleggia la situazione di emergenza.

“Se la scena è familiare, questa riunione è certamente un po’ diversa”, ha detto il presidente.

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