Il rammarico di Bush: non aver fatto la riforma dell'immigrazione

L'ex presidente ricorda quando era alla Casa Bianca ed aveva promesso un'America più accogliente

George W. Bush
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18 Aprile 2021 - 17.40


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L’ex presidente degli Stati Uniti Bush, forse spinto dal cambio di passo adottato da Biden rispetto a Trump sul tema dell’immigrazione, si è lasciato andare a dichiarazioni che hanno il sapore di un rimpianto amaro.
Infatti Gerge W. Bush ammette che il suo “più grande rammarico” è quello di non essere riuscito durante i suoi due mandati a varare una riforma dell’immigrazione.
“Avevo basato la mia campagna su questa riforma, ed avevo detto in modo chiaro agli elettori che era qualcosa che volevo fare”, ha detto in un’intervista alla Cbs l’ex presidente repubblicano che nel 2006, quindi durante il suo secondo mandato, in un discorso dallo Studio Ovale aveva detto di credere in “un’America che sia una società che rispetta le leggi ed allo stesso tempo è accogliente”.
Sono passati 15 anni da quel discorso è “ancora nulla è stato fatto”, ha chiesto a questo punto l’intervistatrice.
“No, molti ordini esecutivi, ma questo significa che è il Congresso che non sta facendo il suo lavoro”, ha concluso Bush che si è detto pronto a cercare di convincere repubblicani a sostenere una proposta di riforma che apra alla possibilità di legalizzare immigrati senza documenti che abbiano passato un controllo dei precedenti ed abbiano pagato le tasse.

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